Var e fuorigioco, svolta in arrivo
Vertice Fifa-Ifab, all’ordine del giorno le norme più contestate

Sala Var (Ansa)
Qualcosa si muove, sulla strada verso un calcio dalle regole più chiare e meno isteriche. L’appuntamento è per l’1 marzo a Glasgow, in Scozia, dove la Fifa incontrerà i rappresentanti dell’Ifab, l’organismo che custodisce un tesoro quasi più prezioso del Graal: è l’istituzione che ha il potere di cambiare le regole del calcio. Senza il suo intervento, qualsiasi passo avanti invocato in mesi di errori e calcio a-Variato, nel senso di rovinato da un uso schizofrenico della stampella tecnologica, resterebbe una chiacchiera da Bar Sport. Gli argomenti all’ordine del giorno del vertice sono tra quelli più contestati. Sul fuorigioco, che nonostante l’ingresso dalla tecnologia continua a far discutere, le parti esamineranno la cosiddetta “Legge Wenger”, dal nome dell’ex allenatore francese dell’Arsenal che oggi dirige lo sviluppo del calcio mondiale alla Fifa. Se passa la sua idea, sarà da considerare in fuorigioco solo il giocatore il cui corpo sia “interamente oltre la linea dell’ultimo difensore”, quindi basta pezzetti di sagome virtuali a far cancellare un gol perché magari l’attaccante ha il naso troppo lungo o porta il 45 di piede. Al vaglio anche l’introduzione del Var a chiamata da parte dell’allenatore con un numero limitato di “challenge”, come per basket, volley o tennis. Ultima rivoluzione possibile, il passaggio al tempo effettivo. Le nuove regole, se saranno approvate ovviamente, avranno vigore dal luglio 2025.
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