VIS A tutta velocità. La bandiera del porto sventola sulla moto di Tonino Benelli
E’ tutto così benevolmente assurdo che non si sa bene più cosa pensare né cosa fare, se non attendere con...

E’ tutto così benevolmente assurdo che non si sa bene più cosa pensare né cosa fare, se non attendere con...
E’ tutto così benevolmente assurdo che non si sa bene più cosa pensare né cosa fare, se non attendere con un senso di felice smarrimento l’ennesimo appuntamento con la storia. All’indomani della vittoria di Rimini, che resterà scolpita nella memoria e negli annali per come, quando e dove è avvenuta, la città pallonara si è risvegliata con un sorriso che in qualche modo ha esternato nei bar, allo stadio, al lavoro, sui social e anche per strada. Una immagine emblematica della velocità con cui la squadra sta bruciando le tappe e stupendo tutti, è la bandiera che i tifosi del porto hanno messo in mano alla statua di Tonino Benelli, nella rotatoria di Largo tre Martiri, all’incrocio tra la via che conduce a Soria e la Statale 16, attorno alla quale girano tutti per andare in centro o in periferia, a significare il desiderio di gridare ai quattro venti questo sogno bello e impossibile, che nessuno osa ancora pronunciare per non pentirsene, per il timore di risvegliarsi dall’incantesimo. Si sta, insomma, sospesi tra realtà e fantasia, tra vittorie epiche e imprese ardue come quella che si prospetta domenica, dove al Benelli arriva un Pescara che ha fatto fuori il Catania e i suoi ventimila spettatori, figurarsi se avrà timore di un piccolo e vecchio stadio come il Benelli. La Vis dovrà affrontarlo senza il motorino di avviamento (Pucciarelli), il carburatore (Paganini) e il turbo (Okoro), ma Tonino Benelli sta lì, con la bandiera in mano, a dirci che tutto è possibile quando si insegue un sogno. Certo, se si passa indenni anche questa...
d. e.
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