Vis Arezzo: il gol storico di Okoro e la strategia vincente di Stellone
La Vis Arezzo trionfa con il gol di Okoro e la strategia di Stellone, nonostante l'infortunio di Nicolò Lari.

Paganini e Okoro hanno lasciato la loro firma nell’impresa di Arezzo
La più bella sui social: Fumata Biancorossa, Okoro vestito da papa. Il gol di Arezzo, il più importante nella giovane carriera dell’attaccante, è già entrato nella storia della Vis. E pazienza se in sala stampa Alvin non è riuscito a raccontarlo a dovere: gli veniva da ridere, per via delle burle di Pucciarelli. Gol magnifico per esecuzione, esemplare per costruzione. Un’azione manifesto del gioco di Stellone – sequenza di passaggi rapidi sullo stretto fino a liberare lo spazio in area – alla quale hanno preso parte sei giocatori. Cristian Bucchi, trainer dell’Arezzo, ha allargato le braccia, dopo aver messo in guardia i suoi invano: "Ho fatto vedere tre volte il filmato del gol di Okoro al Carpi – ha rivelato – quando esegue quel movimento facendo perno sull’avversario". Non è servito. Raccontano i tifosi attempati sempre presenti al Benelli che a quella prodezza hanno cacciato urla belluine dai divani di casa. E che questa Vis inorgoglisce tutti. Figuratevi i presenti ad Arezzo, dove si è registrato anche un evento raro: patron Mauro Bosco ad esultare sotto la curva a fine partita, insieme al diesse Menga. Sportivamente, i meriti della Vis sono stati riconosciuti anche da parecchi tifosi toscani.
Vittoria di squadra, certo. Ma prima di tutto vittoria dello stratega Stellone, che ha visto dispiegarsi il piano gara proprio come l’aveva disegnato. Un tempo di prudente attesa, un altro di attacco, con il passaggio dal 3-4-1-2 al 4-4-2 e l’ingresso di uomini dotati di cambio passo, in corrispondenza del calo di pressione degli avversari. E lì s’è vista la differenza: amaranto incapaci di uscire dal copione delle aperture sui due esterni, sempre più raddoppiati; biancorossi in grado di saltare le linee, sia in dribbling che in palleggio. Stavolta non si può rimproverare l’imprecisione: dopo un primo tempo senza tiri in porta, tre puntate verso l’area avversaria hanno portato sconquassi: un rigore, un gol, una traversa che vibra ancora. Una certezza: questo gruppo ha spessore, qualità, soprattutto ha fame. A chi gli chiedeva cosa avesse combinato questa Vis capace di sbancare il campo della squadra più in forma, Manuel Pucciarelli (altra prestazione monumentale) rispondeva: "Niente, è solo un passo. Guardiamo avanti e pensiamo alla prossima".
Un’unica macchia su una grande prestazione: come si temeva, Nicolò Lari ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Peccato, perché l’attaccante classe 2005 è un giocatore sul quale la Vis punta molto. Ne avrà per almeno sei mesi.
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