Vis Campanelli: "Con Bosco per lo stadio"

L’imprenditore sponsor con Lc mobili: "Pubblico e privato possono realizzare l’opera, noi ci siamo, progetto sportivo in crescita"

di DAVIDE EUSEBI
25 febbraio 2025
Francesco Campanelli di Lc mobili, uno degli sponsor principali della Vis Pesaro

Francesco Campanelli di Lc mobili, uno degli sponsor principali della Vis Pesaro

"Pronti a impegnarci con Bosco per il nuovo stadio". Francesco Campanelli di Lc mobili è stato chiaro ieri negli studi di Prima rete. Durante un’intervista all’emittente radiofonica ha ha raccontato la sua impresa, dall’azienda, alla solidarietà al calcio. Per il fondatore del gruppo che produce mobili per l’ Europa e che è in piena espansione rappresentando una delle voci imprenditoriali più brillanti in provincia, lo stadio "è una questione culturale, perché questo sport è aggregazione, passione e nel caso della Vis programmazione che sta portando a risultati evidenti". Sul come e quando realizzarlo, Campanelli è partito da una base: "Noi ci siamo, così come credo altri imprenditori al fianco del presidente Bosco. Ma è fondamentale che ci sia anche la collaborazione fattiva dell’amministrazione comunale. La componente pubblica è fondamentale, perché la Vis è la squadra della città, in questo momento sostenuta da realtà imprenditoriali importanti e appassionate. Pubblico e privato possono fare molto insieme". Uno stadio che Campanelli immagina "non solo finalizzato alla partita delle domenica e anzi quella è quasi la parte terminale di un progetto sociale. Lo stadio è un punto di aggregazione, con servizi per tutti, i giovani soprattutto. Questa è l’accezione moderna, l’idea sulla quale possiamo lavorare, noi e la parte pubblica".

Oltre per ora non si va, ma la questione continua a tenere banco e sono previsti incontri tra le parti prossimamente. Non potrebbe essere altrimenti, visti i risultati della squadra e vista anche la crescita e i programmi: "Stellone di nome e di fatto", ha detto Campanelli riferendosi all’allenatore della Vis e a una squadra "che continua a farci emozionare con le sue prestazioni, con il modo di stare in campo. Al di là dei risultati, c’è la sensazione di un progetto che si sta realizzando e questo ci piace. Da qui eravamo partiti e mi viene in mente la prima volta che il presidente Bosco venne da noi: non ci domandò soldi, ma di entrare in un progetto, di condividere una idea di calcio sostenibile, con i giovani. Oggi siamo qui a vivere questa storia che ha trovato nello spareggio vinto con la Recanatese la sua scintilla. Me lo sentivo che avremmo vinto quella gara incredibile". Calcio e impresa come valore: "Non si vive di solo pane – ha aggiunto Campanelli – e la fondazione Homobonus nata da noi e che coinvolge oggi una settantina di imprenditori, lo testimonia sostenendo tante persone bisognose".

d. e.

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