Vis, Ceccacci: "Stellone è una garanzia"

Il difensore: "Con il mister si può crescere ancora, sono contento per il ritorno del diesse Menga. Qui ci sono ambizioni importanti"

di LORENZO MAZZANTI
20 giugno 2025
Ceccacci, per lui l’ultimo è stato il campionato della consacrazione

Ceccacci, per lui l’ultimo è stato il campionato della consacrazione

Dopo essersi rivelato prezioso per tutto l’arco della scorsa stagione, quest’anno Mirco Ceccacci vuol continuare a stupire. Una annata in crescendo, quella appena conclusasi, che alza le aspettative in ottica futura. Dopo dei Playoff giocati con maestria per Mirco questa nuova stagione potrebbe essere infatti quella della sua definitiva consacrazione. L’approdo di Stellone a Pesaro ha indubbiamente rappresentato una tappa cruciale per la sua carriera.

A cosa è dovuto il cambio di passo in quest’ultima stagione?

"Grazie al lavoro del mister e del suo staff fin dal ritiro abbiamo lavorato con la giusta serenità. Nutro grandissima stima e ammirazione nei confronti di Stellone. È un allenatore che indubbiamente si meriterebbe categorie superiori alla nostra."

Qual’è il tuo rapporto con lui? "Io tendo ad essere un ragazzo riservato che riesce però a trovarsi bene con tutti. A Pesaro sono comunque riuscito ad instaurare all’interno del gruppo tanti rapporti di stretta amicizia. Quando c’è da aiutare qualcuno lo faccio volentieri, cercando sempre di dare il massimo per il bene della squadra".

Chi sono i leader dello spogliatoio?

"I condottieri di questo gruppo sono stati i ragazzi più grandi. Tonucci, Pucciarelli, Paganini, Di Paola, Nicastro e Obi in primis. Se Paganini, pur essendo arrivato quest’anno, avendo già lavorato per molto tempo con il mister è risultato molto importante per la squadra anche Obi, pur giocando poco a causa degli infortuni, ci ha aiutato tantissimo. È sempre stato presente ed è riuscito a trasmetterci tutte quelle conoscenze acquisite sui campi della Serie A".

Come reputi la tua esperienza in biancorosso?

"Il primo anno è stato un po’ difficile. Non giocando molto non riuscivo infatti ad esprimere al meglio il mio potenziale mentre in quest’ultima stagione il mister mi ha cambiato mentalità. Mi ha dato quella tranquillità che l’anno scorso non avevo. Quest’anno infatti ho dato tutto me stesso per mettermi sempre a disposizione della squadra e pur non giocando sempre, grazie ai valori e ai principi del mister, sono riuscito a compiere un percorso di crescita costante. Soprattutto ai playoff posso dire di essermi divertito".

Come motivi l’exploit nei playoff dopo un periodo di flessione?

"Nelle ultime partite della stagione regolare il mister ci ha lasciato mentalmente più liberi. L’obiettivo salvezza l’avevamo raggiunto già a gennaio e vedere il timore negli occhi di ogni squadra che venisse a Pesaro inconsciamente un po’ ti rilassa. Facendo minore attenzione alla cura di ogni minimo dettaglio abbiamo commesso errori per noi inusuali. Il calo sul finale è stato anche fisiologico. Essendo andati forte per tutto l’anno, è naturale pagare un po’ di stanchezza fisica nelle ultime di campionato. Il mister è poi però stato bravo a lavorare sulla testa di ogni giocatore, rendendo tutti parte integrante del progetto e facendo tirare fuori ad ognuno il meglio di sé. Nei Playoff credo che questo spirito di sacrificio da parte di ogni componente della squadra sia stato sotto l’occhio di tutti".

Speranze per il futuro?

"A Pesaro oltre che con il gruppo e lo staff tecnico ho un bellissimo rapporto anche con tutta la dirigenza, tra cui il direttore sportivo. Sono contento che Menga sia tornato ma ora il mio pensiero va soltanto sul mettermi a disposizione per la Vis perlomeno fino al prossimo anno, data in cui scadrà il mio contratto. In futuro dipenderà tutto da me, dal mio modo di approcciare e disputare ogni singola gara.".

Si può migliorare ciò che è stato fatto lo scorso anno?

"Con Stellone ci si può aspettare di tutto. Il mister è un allenatore vincente, un grande condottiero. Così come lui anche la società è ambiziosa e dunque l’intenzione collettiva sarà quella di migliorarsi così da poter puntare sempre più in alto perché quando si vince si è tutti più contenti. L’obiettivo dunque sarà quello di dimostrarci sempre all’altezza della situazione".

Lorenzo Mazzanti

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