Vis, lampi del vero Obi in allenamento . L’ex Inter rigenerato da un lavoro specifico
Arrivato a gennaio, dopo una partenza flop (solo 5 presenze) vuole rifarsi: "Ho avuto più tempo per prepararmi, non vedo l’ora di giocare"

Vis, lampi del vero Obi in allenamento . L’ex Inter rigenerato da un lavoro specifico
Forse non è un caso che Joel Obi abbia scelto la città dove il sole sorge e cala sul mare. A Pesaro è arrivato a fine carriera, e non ha fatto molto per smentire chi lo voleva sul viale del tramonto. Più assenze che presenze, più spezzoni che partite vere, compreso il playout da infarto che non l’ha visto pienamente partecipe della gioia sfrenata, 252 minuti in tutto e rendimento di conseguenza. A vederlo adesso, ben presente, tonico, reattivo dopo i primi giorni di ritiro, viene il sospetto che insegua una nuova alba.
La sua carriera, del resto, è vissuta fin qui tra due estremi. Li raccontiamo in numeri: 142, 57 e 13, rispettivamente le presenze in A (Inter e Torino sopra tutte), in B e in Europa. Di contro 1.906 e 174, che sono rispettivamente i giorni e le partite saltate per infortunio, dal 2010 a oggi, secondo la cronologia redatta da Transfermarkt. Joel Chukwuma Obi, 33 anni compiuti, è di nuovo in mezzo a noi, e con lui la palla corre veloce. A gennaio era arrivato giù di tono, stavolta non ha voluto tradire le attese: "Si è allenato per un mese tutti i giorni", racconta il direttore Michele Menga che l’ha voluto fortemente a Pesaro.
Il ragazzo di Lagos conferma: "Ho lavorato tanto prima del ritiro, in vari centri a Milano e Cesena, ne avevo proprio bisogno". Sa che serve solo una cosa per evitare il ripetersi di quei tormenti: tono muscolare. Siamo già a buon punto. "Non vedo l’ora di misurarmi sul campo", dice, sapendo di aver fatto le cose per bene. Dai gradoni della tribuna, i tifosi biancorossi più fedeli, avvezzi a radiografare ogni elemento, hanno presto capito di aver di fronte un giocatore diverso: "Normale che sia così – prosegue Obi – questa volta ho avuto più tempo per prepararmi".
Lo vedremo certamente nel ruolo di interno, anche se all’Inter e al Torino aveva coperto diverse zone del campo: "All’Inter ho fatto anche l’esterno, quando si è giovani ci si adatta a tutto, ma il mio vero ruolo è quello di centrocampista centrale". All’arrivo a Pesaro, sei mesi fa, aveva detto: "Mi piacerebbe trasmettere la voglia di raggiungere insieme i nostri obiettivi, portando l’esperienza maturata in questi anni". Il traguardo della salvezza è stato raggiunto, seppur a prezzo di immani fatiche. E il prossimo? "Vedo che c’è un ambiente sano, con tanto entusiasmo, ragazzi pronti a dare tutto. Torno a ripetere: la salvezza prima di tutto, poi si vedrà. Come sempre, sarà il campo a dare i giudizi". La squadra intanto ha preso confidenza con le strutture di Cingoli, dove ha trovato clima più fresco e qualche spruzzo di pioggia.
Mercato. Due acquisti under per il Sestri Levante: il portiere Eugenio Fusco, 2003, scuola Cagliari, viene dalla D; l’attaccante Pavanello (2005) arriva in prestito dal Pisa. Campobasso scatenato (13 arrivi): dopo Spalluto e Faggioli, punta l’ex Pescara Aloi. Il Rimini acquista l’attaccante per rimpiazzare bomber Morra passato al Vicenza: si tratta di Giacomo Parigi, 69 presenze e 17 gol con l’Arzignano. La Pianese ottiene dalla Roma il prestito del 2004 Chesti. Dopo Zagnoni, il Carpi si assicura l’esperto difensore Tommaso Panelli. Il centrocampista Caligara dall’Ascoli passa al Sassuolo. Il Perugia ufficializza il trequartista islandese Palsson.
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