Vis Pesaro: ambizioni, sfide e futuro tra Serie C e nuovi progetti

La Vis Pesaro guarda al futuro con progetti ambiziosi, tra sfide infrastrutturali e conferme importanti come Stellone.

di DAVIDE EUSEBI
6 giugno 2025
Il presidente Mauro Bosco alla conferenza stampa di ieri allo stadio Benelli a cui ha assistito anche un gruppo di tifosi

Il presidente Mauro Bosco alla conferenza stampa di ieri allo stadio Benelli a cui ha assistito anche un gruppo di tifosi

Mentre mezza Serie C si affanna per iscriversi al campionato, la Vis può ammirare altri orizzonti. Ha già fatto tutti i compiti, è avanti col programma. Mauro Bosco, avviato alla settima stagione in biancorosso (la presidenza più longeva), parla poco ma una volta l’anno si concede a tutto campo. Quasi un’ora e mezza di conferenza nella sala (si fa per dire) stampa del Benelli, davanti a un quaderno fitto di appunti. Si va dall’orgoglio per l’ultima grande stagione e per la credibilità conquistata come società ai progetti di medio e lungo termine. Tra i temi cari ai tifosi: Stellone resta (al 90%), il diesse Menga continuerà a lavorare per la Vis, buona parte della rosa è sotto contratto. Tra quelli più spinosi: il nuovo centro sportivo che non parte, il Benelli da mettere a norma (la Vis sarà costretta a giocare le prime partite della prossima stagione a Carpi). Su tutto, una frase che è un ammonimento: "Non fatemi stancare".

Commento alla stagione. "E’ già stato scritto tanto – evidenzia il patron – i risultati sono sotto gli occhi di tutti, oltretutto enfatizzati da quello che sta accadendo, con la finale tra Pescara e Ternana. Ebbene, anche noi abbiamo dimostrato di poter ambire a sogni di gloria. Non posso che associarmi ai complimenti e ringraziare tutti, dai giocatori agli addetti vari. Stiamo diventando un club modello".

Punto di orgoglio. "Siamo stati fortunati? Tutt’altro. Abbiamo raggiunto risultati eccellenti nonostante tutto: arbitri, infortuni. Ma il vero traguardo storico è un altro: finalmente la Vis è diventata una società ambita. Quando sono venuto qua era impresa ardua convincere giocatori e allenatori. Oggi c’è la fila. Abbiamo fatto battaglie per sopravvivere. I risultati di oggi sono il risultato di anni di gestione. Iscrizione, infrastrutture, management: noi abbiamo cominciato a lavorarci da subito, quando pochi ne parlavano".

Il mantra. "La programmazione sul breve mi appassiona poco, quella di medio-lungo periodo molto di più. Mi chiedete degli obiettivi. Il primo è la sostenibilità, ed è il presidente con la sua visione a portarla. Quest’anno punteremo su due cose: indice di liquidità entro lo 0,8 (significa che per spendere 10 bisogna incassare almeno 8, ndr), ovvero il parametro che dal prossimo anno sarà ammissivo per l’iscrizione. Al momento siamo dentro. E poi il salary cup – siamo tra gli sponsor della riforma Zola – che ci spinge a tenere i conti in ordine. Il rapporto tra monte ingaggi e valore della produzione non deve superare lo 0,55, ovvero non puoi spendere più della metà di quello che incassi. Allora se vogliamo aumentare il monte ingaggi (nel 2024 quello della Vis era l’11° nel girone, ndr) dobbiamo aumentare gli introiti. Tutte cose che coinvolgono una città intera".

Pensare in grande. "Lo abbiamo sempre fatto. Prima abbiamo investito sulle infrastrutture. Un anno fa abbiamo investito su mister e staff. Cosa ci manca? Una città che cominci a pensare in grande".

L’eccezione. "I tifosi. Loro sì che mi rendono orgoglioso. Sempre vicini, pronti per la crescita. Presenze, trasferte, calore, questa tifoseria non ha limiti. Sarebbe bello se lo facessero anche le altre componenti. Nel basket è venuto a mancare il main sponsor e si sono mossi gli stati generali. Da noi si è mosso qualcuno?"

Il nuovo centro sportivo. "Andatelo a vedere. Dovevamo entrarci due anni fa, stiamo ancora aspettando. E’ pronto da mesi, ha strutture d’avanguardia, non si riesce a fare il verbale di fine lavori. Gli scavi ancora aperti? Anche quelli legati ai collaudi". Ritardi che rischiano di compromettere l’inizio della stagione. La Vis avrebbe voluto farci il ritiro, ma è costretta a muoversi su altri fronti.

Lo stadio. "Andremo a giocare le prime gare casalinghe a Carpi, e dobbiamo ringraziarli. Si doveva fare l’efficientamento dell’impianto di illuminazione, il Comune ha stanziato 300.000 euro, ma vedete lavori in corso? Non sono stati ancora aggiudicati. Ora si parla di fare solo un intervento tampone. Che dire? Sky ci dà grande visibilità, ma vuole i led. Così com’è, Il Benelli non è a norma. I tempi? Con la buona volontà si potrebbe fare tutto entro luglio, ma non accadrà. E noi andremo a giocare fuori. La capienza? Ci dicevano, cominciate a riempirlo. L’abbiamo fatto, una, due, tre, quattro volte. Due curve dietro alle porte ci aiuterebbero a non perdere altri incassi preziosi. E’ tutto predisposto. Siamo andati a 4 partite dalla B, cosa accadrebbe se ci arrivassimo con questi impianti?".

La frase. "E’ un appello che faccio alla città: vi prego, non mi fate stancare. Ci metto poco ad andare altrove. Cito Ancona e Ascoli, credo che mi accoglierebbero a braccia aperte".

La prossima stagione. Direttore sportivo: "Per la nota vicenda delle Iene abbiamo sospeso l’incarico a Michele Menga, ma questo non vuol dire averlo rimosso. Non spetta a me giudicare, è lui che dovrà dimostrare nelle sedi opportune che non ha nulla a che vedere con quelle vicende. Ad oggi non c’è la volontà di sostituirlo. Possiamo aspettare, siamo strutturati per operare comunque. E non dimentichiamoci i meriti del direttore: i giocatori che avete visto li ha portati lui. E non solo: abbiamo uno zoccolo duro per la prossima stagione, giovani già visionati, un date-base di calciatori per ogni ruolo ed età".

Allenatore. "Stellone è blindato, ha altri tre anni di contratto (evento raro) e una clausola rescissoria (evento ancor più raro) che in pochi si possono permettere. Con lui ci abbiamo visto lungo. Il nostro mister è centrale nel progetto: ha qualità umane e tecniche straordinarie. Blindarlo ulteriormente? Sì. La volontà di continuare è reciproca. Potrebbe andare via? Mai dire mai, l’ha detto lui. Ma deve accadere qualcosa di clamoroso. Al 90 per cento rimane con noi e stiamo pensando a come rinforzare la rosa nel super girone".

Calciatori. "Qui abbiamo il cammino in discesa, con i tanti sotto contratto: Ceccacci, Zoia, Bove, Paganini, Di Paola, Nicastro, Cannavò, Pucciarelli. Ma non siamo quel tipo di club che trattiene qualcuno contro la propria volontà. Posso solo dire che la maggior parte è felice di stare qui. Preolungheremo il contratto a Tonucci. Non credo a Obi". Quanto ai prestiti, scontate le partenze di Coppola, Vukovic e Okoro, si proverà a trattenere Tavernaro e Raychev. Poi ci saranno i tanti di rientro dall’esperienza in D e Molina dalla Spal, in attesa di sapere se gli estensi intenderanno riscattarlo.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su