Vis Pesaro in crisi: Stellone ammette i problemi prima dei playoff
La Vis Pesaro affronta un calo di prestazioni. Stellone riconosce i problemi, mentre si avvicinano i playoff.

Cannavò cursore a tutta fascia, una delle intuizioni felici di Stellone
Da squadra rivelazione a flop di fine stagione. Cosa sta succedendo alla Vis? Se lo chiedono in tanti, e la sconfitta del Porta Elisa non fa che accrescere gli interrogativi. Tanto da suscitare inevitabili dietrologie fra i tifosi. Curiosamente, la Lucchese che un anno fa aveva certificato la fine della gestione Banchieri col blitz al Benelli, stavolta ha segnato il punto più basso della gestione Stellone. Sperando che non si scenda ancora sotto. Otto punti nelle ultime dieci gare, passo da retrocessione dopo aver viaggiato a braccetto con le grandi.
Prima osservazione. Comunque finisca la stagione, l’accesso ai playoff è garantito. Traguardo notevole, viste le aspettative di inizio stagione. Certo, c’è una differenza non da poco tra giocarli in casa (arrivo entro le prime 7) o in trasferta. E c’è una gran differenza anche tra l’arrivarci in salute o in precarie condizioni come nella fase attuale. Per la prima volta in queste settimane, anche Stellone ha ammesso che qualcosa non va. Ha parlato di "senso di appagamento". Ha lamentato i cali nel secondo tempo, quando in precedenza succedeva regolarmente il contrario. Ha evidenziato che "la Lucchese ci ha sovrastato in ogni zona del campo, sia a livello mentale che fisico". E ha messo in guardia: "Giocando con questo ritmo le partite dei playoff le perderemo ancor prima di iniziarle".
Era nell’ordine delle cose che la Vis potesse calare nel ritorno dopo il superbo girone d’andata (35 punti) e oltre. Era impressione diffusa anche che avesse marciato al di sopra dei propri effettivi valori. Oggi emergono dei limiti a lungo mascherati, specie in due reparti. Le carenze del centrocampo erano note dall’estate. Stellone è stato bravissimo a inventare nel ruolo due giocatori come Pucciarelli e Paganini, che hanno finito per ritrovarsi super sfruttati. Alternative a quei due? Poche o niente, se non l’arretramento di Di Paola. Giovani non ancora pronti, vedi quelli ceduti a gennaio, Obi non pervenuto (10 apparizioni per 384’ totali). A sinistra altra grande invenzione, con Cannavò a tutta fascia; ma alla lunga, anche sulle corsie ha pesato il mancato arrivo dei giocatori inseguiti in estate. Poi c’è l’attacco: al di là dello stile di gioco di Stellone, che predilige elementi manovrieri, i 12 gol di reparto (14 se ci mettiamo quelli di Orellana) non fanno il bottino di uno dei bomber del girone. Hanno compensato gli altri reparti, finché ha funzionato. A Lucca la Vis ha giocato con una punta: atteggiamento che ha isolato Nicastro e ridotto al minimo le conclusioni.
Così come le vittorie aiutavano a vincere, i risultati attuali non aiutano ad uscire dalla spirale delle negatività. Oltretutto, i prossimi e ultimi avversari (Spal e Milan) appartengono a una categoria pericolosa: squadre affamate di punti e qualitativamente dotate. C’è ancora tempo per rimettersi in sesto, ma è chiaro che l’appuntamento di Pasquetta non va assolutamente fallito.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su