Choc a Napoli. D’Amore muore a 45 anni in un incidente stradale. Fu oro iridato juniores

"Se avessi ascoltato di più i tecnici che ho avuto, sarei stato un ciclista migliore", raccontava Crescenzo D’Amore (nella foto),...

di Redazione Sport
2 dicembre 2024

"Se avessi ascoltato di più i tecnici che ho avuto, sarei stato un ciclista migliore", raccontava Crescenzo D’Amore (nella foto), promessa mancata del pedale morto sabato notte nella sua Napoli. A chiudere a soli 45 anni la sua vita non sempre facile è stato un incidente stradale nella zona di Pomigliano d’Arco, al rientro da una serata con amici: si indaga per capire se l’uscita di strada dell’auto su cui viaggiava da solo sia stata causata dall’alta velocità o da un malore.

Per essere un ciclista migliore, D’Amore aveva tutte le qualità, esibite soprattutto da juniores: prima in pista, dove ha conquistato l’argento nel chilometro ai mondiali del 1996, e subito dopo su strada, col trionfo iridato dell’anno successivo a San Sebastian con la Nazionale dell’allora ct Davide Balboni, che negli anni gli è sempre rimasto vicino. Professionista a inizio millennio con il gruppo giovani della Mapei, accanto a campioni come Cancellara e Pozzato, D’Amore non era riuscito a confermare il suo talento: qualche sporadico risultato (una tappa alla Vuelta d’Argentina, una alla Coppi e Bartali, un paio di podi di tappa al Giro d’Italia), ma non la continuità che ci si aspettava da un’atleta veloce e resistente. Ritiratosi nel 2007, dopo un breve tentativo di ritornare alle gare qualche anno dopo aveva voltato pagina, dedicandosi ad altre attività, come conducente di autobus e creatore di brand di abbigliamento. Nel 2017 aveva affrontato una complicata malattia, un linfoma scoperto al ritorno da un viaggio a Lourdes, dal quale era guarito dopo tre anni di cure.

"Da ciclista non ho capito il mio valore perché non mi sono fidato di chi avevo accanto. Ero giovane e distratto da troppe cose, oggi mi comporterei diversamente", aveva detto in una recente intervista, confessando di esser innamorato del ciclismo più di quando correva.

Angelo Costa

Continua a leggere tutte le notizie di sport su