Ciclismo, cambiano le normative sull'abbigliamento

L'Uci, a partire da inizio febbraio, vara un giro di vite sugli accessori extra, da ora al bando. Sarà infatti vietata l'asciugamani sullo stomaco usata nelle cronometro per migliorare l'aerodinamica

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 febbraio 2025
Filippo Ganna in una cronometro (Ansa)

Filippo Ganna in una cronometro (Ansa)

Roma, 10 febbraio 2025 - Tra l'introduzione dei cartellini gialli e delle relative sanzioni accessorie e l'imminente divieto al rebreathing senza stretto controllo medico, questa stagione agli albori ha già vissuto diverse novità da parte dell'Uci, che si è anche espressa sulle esultanze dei corridori quando a vincere è un compagno di squadra. Tra norme più o meno chiare e altre da verificare ancora nella pratica, spunta un'altra variante che riguarda l'abbigliamento, da sempre al centro di diverse discussioni.  

Il nuovo regolamento

  Secondo quanto riportato da DirectVélo, dallo scorso 1 febbraio sono state introdotte delle novità con particolare riguardo alle divise da cronometro, da sempre quelle più al centro di polemiche e contenziosi. La variazione, praticamente un divieto, riguarda qualsiasi capo che non sia strettamente necessario per la funzionalità dell'abbigliamento e degli accessori. Quindi, resteranno in vigore le radioline, a loro volta al centro di diversi dibattiti (e difformi pareri) sulla loro utilità o, viceversa, sui rischi di cadute che causerebbero, ma solo a patto di non essere più avvolte da asciugamani. Esiste una motivazione a questa mossa, solo all'apparenza goffa: i tanti studi sull'aerodinamica hanno infatti stabilito che aumentando il volume nella zona dello stomaco, migliorano anche le prestazioni dell'atleta. Tutto ciò, da inizio febbraio, non è più possibile, essendo espressamente vietata qualsiasi aggiunta o integrazione all'abbigliamento appunto non strettamente necessario. Il surplus vale sia sopra sia sotto i capi tradizionali o sotto forma di qualsiasi aggiunta non fondamentale. Tanto per tornare alle radioline, dunque, sì a una custodia piccola ma no all'asciugamani usato per ben altre finalità nel contesto di un ciclismo che va sempre più veloce e non solo a cronometro.

Ancora polemiche sull'Étoile de Bessèges 2025

  Intanto, nonostante l'epilogo della corsa (o di ciò che ne restava dopo il ritiro di diverse squadre) appannaggio di Kévin Vauquelin, non si placano le polemiche intorno all'Étoile de Bessèges 2025, la gara finita nel mirino dei corridori a causa delle tante falle nella sicurezza evidenziate dalla presenza di diverse auto sul tracciato. Stavolta a parlare sono i volontari che si sono occupati in prima persona, e a quanto pare con alterni risultati, del regolare svolgimento della corsa del sud della Francia, che ai microfoni di DirectVélo hanno espresso la propria delusione e i propri timori. "Non c'è rispetto per quello che facciamo da anni e solo perché mossi dalla passione. Avevamo una bella startlist, con molte squadre che fanno il Tour de France, e ora c'è in bilico il futuro di questa corsa. Avevamo lavorato duramente per giorni e i corridori se ne sono andati, facendoci male. Ora siamo preoccupati per ciò che dirà l'Uci e perché molte squadre potrebbero non venire più. Se dovesse sparire questa corsa, il ciclismo diventerà sempre più simile alla Formula 1: meno gare e quasi tutte d'élite".

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