Ciclismo, Contador critica Pogacar: "Troppe gare: rischia di non arrivare al top al Tour"

Intanto Evenepoel esplode in patria contro un giornalista, che aveva attaccato sua moglie e la sua famiglia: "Sono persone oneste, che lavorano e non hanno bisogno di aiuti finanziari"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
30 aprile 2025
Alberto Contador (Ansa)

Alberto Contador (Ansa)

Roma, 30 aprile 2025 - Rivali in gara, ma rivali anche nell'approccio alla stagione: da una parte ci sono Tadej Pogacar e la sua onnipresenza quasi totale nel calendario, dalle Classiche ai Grandi Giri, e dall'altra c'è Jonas Vingegaard, che accentra tutti i suoi pensieri sul Tour de France. Gli stessi tifosi dei due avversari di mille battaglie alla Grande Boucle sembrano dividersi sulla questione, in una diatriba nella quale si inserisce anche un ex fuoriclasse come Alberto Contador.  

Le dichiarazioni di Contador

  Intercettato dai microfoni di WielerFlits, lo spagnolo non ha lesinato critiche allo sloveno: si parte dalla sua gestione in gara. "Penso che le persone all'interno della squadra non saranno particolarmente felici dei suoi attacchi a 70 o 80 km dal traguardo, perché così si sprecano tante energie". Il pensiero, inevitabilmente, va al tentativo di attacco da lontano non andato a buon fine all'Amstel Gold Race 2025: appunto energie sprecate prima di perdere poi in volata per mano di Mattias Skjelmose. Si passa poi alla presenza in calendario di Pogacar, diametralmente opposta a quella di Vingegaard, che a detta di Contador potrebbe dunque essere favorito al Tour de France 2025. "Sono certo che il suo attuale programma di corse, incentrato su Classiche molto impegnative e dure, non sia il migliore in preparazione per l'imminente Tour de France. Vediamo come si sentirà più avanti, se sarà ancora affaticato. Come squadra, sarei preoccupato per il suo sforzo". In effetti, un fondo di verità c'è e riguarda le ritrosie mai celate dai piani altissimi dell'UAE Team Emirates-XRG riguardo alla partecipazione di Pogacar alla Parigi-Roubaix 2025. In quel caso, il timore principale era legato al rischio di incappare in cadute che avrebbero potuto compromettere il resto della stagione, con particolare vista proprio sulla Grande Boucle: in effetti il campione del mondo finì sul polveroso asfalto dell'Inferno del Nord, ma 'solo' per una scivolata che comunque gli avrebbe precluso la vittoria, andata poi a Mathieu Van Der Poel.

La furia di Evenepoel contro un giornalista

  Intanto, in Belgio il giornalista Ruben Van Gucht dell'emittente VRT si è attirato le ire di Remco Evenepoel per aver tirato in ballo la moglie Oumi Rayane, la sua famiglia e il rispettivo tenore economico e la sua religione: tramite il proprio profilo Instagram, la replica del corridore della Soudal Quick-Step non si è fatta attendere. "Mi sento obbligato a rispondere alle assurdità e alla mancanza di rispetto mostrate da Ruben Van Gucht. La realtà è che la mia compagna proviene da una famiglia benestante, che ha costruito il proprio successo grazie al duro lavoro e all'imprenditoria. Non esiste alcun sostegno finanziario da parte mia. Se per alcuni è difficile credere che una famiglia marocchina possa avere successo attraverso il lavoro e l'onestà, questo dice molto più sul loro ristretto modo di vedere il mondo che sulla realtà. Forse sarebbe meglio che ti preoccupassi della tua famiglia, Ruben. Perché anche noi sentiamo delle cose".

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