Ciclismo, un libro. I 50 anni sui pedali a Campocavallo

"Cinquanta anni di attività della società ciclistica di Campocavallo" con la presentazione del libro "Dal santuario sui pedali"...

di MICHELE CARLETTI
1 marzo 2025
Luca Falcetta, l’autore del libro

Luca Falcetta, l’autore del libro

Cinquanta anni di attività della società ciclistica di Campocavallo con la presentazione del libro "Dal santuario sui pedali" scritto dal giornalista Luca Falcetta (edito dalla Regione Marche). L’evento è in programma oggi, alle ore 17, presso l’auditorium della Lega del Filo d’Oro, a Osimo. Verrà ripercorsa la storia del ciclismo a Osimo, con la presenza di illustri ospiti, in particolare a Campocavallo dove, da 58 anni, operano il Club e il Team Ciclistico presieduti da Giorgio Antonelli ed Emilio Paolini. L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio regionale delle Marche e dalla Federazione Ciclistica Italiana, sarà anche una preziosa occasione di incontro per tutti coloro che da atleti, tecnici, dirigenti e semplici appassionati hanno avuto modo di interfacciarsi con questa prestigiosa realtà del mondo del pedale. Il volume ripercorre i successi, i retroscena e i personaggi del ciclismo osimano. Una bella storia di provincia con tanti interessanti aneddoti e una ricca serie di immagini. La tradizione ciclistica a Osimo risale agli inizi del Novecento con le corse di velocità in cui gareggiarono le leggende del pedale Coppi e Bartali. Poi, nel 1967, a Campocavallo venne fondato l’omonimo Gruppo Ciclistico. Il tutto grazie a un gruppo di appassionati, capitanato dal compianto Adalberto Gabrielloni, che diede inizio a una vera e propria epopea ciclistica costellata di vittorie e soddisfazioni, nazionali e non solo, storie uniche, come quella di Fred Mengoni, il mecenate che mise l’America sopra la bicicletta e scoprì il più grande campione statunitense di tutti i tempi: Greg Lemond. In oltre 50 anni di storia tanti giovani marchigiani sono cresciuti nella storica società "ai piedi del santuario mariano che domina sulla frazione - si legge nel comunicato del Club Ciclistico Campocavallo -. Intere generazioni hanno potuto praticare il loro sport preferito e correre sulle strade di casa. Insieme hanno imparato ad affrontare le difficoltà, le salite più aspre e le discese più pericolose, ma soprattutto a rialzarsi dopo una brutta caduta".

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