Ciclismo, Vingegaard: "Ho avuto paura di morire e di smettere"
Il danese torna sulla terribile caduta al Giro dei Paesi Baschi: "Ero in terapia intensiva e a tutto pensavo fuorché al Tour de France. Poi ci sono andato e ho vinto anche una tappa"

Jonas Vingegaard (Ansa)
Roma, 30 dicembre 2024 - L'anno che volge al termine è stato tutt'altro che fortunato per Jonas Vingegaard, e non si parla solo di risultati sportivi. Quanto successo lo scorso 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi ha lasciato il segno anche nell'apparentemente algido danese, che si è aperto ai microfoni di DR.
Le dichiarazioni di Vingegaard
Quel giorno il corridore della Visma-Lease a Bike riportò la frattura di sette costole, della clavicola e uno pneumotorace che nelle prime ore causò parecchia preoccupazione sulle sue condizioni di salute: una caduta terribile che Vingegaard rievoca quasi come a volerla relegare in questo 2024 ormai alle ultimissime battute. "E' stata la prima volta in cui sono caduto e non ho cercato la bici per tornare in sella. Per un momento ho pensato che sarie morto per un'emorragia interna e in quegli istanti ho pensato che fosse tutto finito". Non solo: dopo un'esperienza così brutta Vingegaard ha messo in dubbio anche il prosieguo della sua carriera. "Alla fine io e mia moglie abbiamo capito che avrei dovuto continuare a fare questo lavoro, perché è la mia passione. Quando ero in ospedale però non pensavo al Tour de France: quando sei in terapia intensiva non puoi nemmeno andare anche in bagno, figurarsi quindi se uno pensa alle corse". E invece, a tempo di record, il danese ce la fa a essere al via della Grande Boucle, chiusa nonostante tutto al secondo posto alle spalle di un Tadej Pogacar in versione deluxe. "Io e mia moglie abbiamo parlato molto del modo in cui avrei dovuto correre. Abbiamo convenuto che avrei rallentato in caso di situazione troppo pericolosa ed è ciò che ho fatto anche nella tappa 11, quella che ho poi vinto. Pogacar aveva attaccato in discesa e io non volevo correre rischi: quindi ho aspettato, perdendo tempo, prima di recuperare nel finale".
Il 2025 di Mohoric
Nella Slovenia dei fenomeni esiste anche Matej Mohoric, che ai microfoni di CyclingUpToDate ha parlato del passato e del futuro. "Per me è stata una stagione da dimenticare e sto già lavorando per fare meglio l'anno prossimo. Sono caduto al Giro delle Fiandre e in quel momento ho detto addio ai sogni nelle Classiche". Meglio quindi voltare subito pagina. "Non ho ancora deciso il programma, ma punterò sulle Classiche e poi, dopo una pausa, sul Tour de France. Quanto al gravel, è bello ma faticoso e quindi non so se nel 2025 tornerò a correre". Mohoric, saggiamente, prova ad abbassare il tiro, ma non in discesa, la specialità della casa che nel 2022 ha fruttato il successo alla Milano-Sanremo. "Dipende da noi rischiare o meno, ma in uno sport così è impossibile cancellare del tutto i pericoli. Di sicuro, corro rischi solo se c'è in ballo una vittoria. E' ciò che ho pensato alla Milano-Sanremo, in cui rischiai grosso in una curva: potevo sbattere contro un muro, invece è andata bene e ho vinto".
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