Dalla polvere al trionfo senza paura. Pogacar cade, si rialza e fa il bis

’Strade Bianche’, per lo sloveno terzo successo, il secondo di fila. "Rischio troppo, dovrei andare più piano"

di ANGELO COSTA
9 marzo 2025
Tadej Pogacar (26 anni) festeggia il successo e si prepara per la Milano-San Remo

Tadej Pogacar (26 anni) festeggia il successo e si prepara per la Milano-San Remo

Alla lunga serie di primati stampati nella sua ancor fresca carriera, Tadej Pogacar ne aggiunge un altro paio: è il primo a vincere la Strade Bianche in maglia iridata, è anche il primo a riuscirci per due anni di seguito. Adesso è anche il primo nella classifica di successi sugli sterrati senesi, a quota tre come Cancellara, risultato che gli vale l’intitolazione di un settore del percorso: diventare plurivincitore assoluto è solo questione di tempo.

Anno nuovo, solito Pogacar. Stavolta, però, i brividi non li regala solo agli altri, ma li sente pure sulla propria pelle: uno scivolone sull’asfalto in discesa a 50 chilometri dal traguardo lo fa volare in un campo, rischiando di mandargli in fumo vittoria e record vari. Sanguinante e con la divisa a brandelli, lo sloveno cambia la bici e velocemente riaggancia Pidcock, l’unico capace di resistergli quando ha iniziato le danze una trentina di chilometri prima. E’ una prestigiosa compagnia di cui il fenomeno iridato si sbarazza a 19 chilometri da piazza del Campo, alla sua maniera: un’accelerazione feroce sulla rampa ghiaiosa di colle Pinzuto gli basta per fare il vuoto.

Pur conciato male per via della legnata presa, Pogacar non solo fa la prevista e sorridente passerella, con tanto di ‘cinque’ ai tifosi, ma firma pure la media record di questa incantevole classica, togliendola proprio a Pidcock. In sintesi: nel giorno in cui la sorte gli volta un po’ le spalle, si rivela più forte anche del destino.

"É stata la più dura delle tre che ho ottenuto qui, ma una vittoria è sempre una vittoria, anche se sarebbe stato meglio non cadere. Come ho fatto? Sono arrivato in curva troppo veloce, nonostante conosca a memoria queste strade: la voglia di vincere mi ha spinto a rischiare, avrei dovuto andar più piano. Sul momento mi sono un po’ preoccupato, però non sentivo troppo il dolore e alla fine è andato tutto bene" - racconta Pogacar, felice per aver scritto l’ennesima pagina di storia e per aver condiviso il podio con l’amicone Wellens, perfetto come pure il bimbo Del Toro nel preparare la rampa di lancio al suo leader.

Missione compiuta per il Cannibale con l’arcobaleno addosso, che adesso può iniziare il conto alla rovescia per la prossima recita, l’assalto alla Sanremo: non sarà certo qualche piccola ferita da leccare a rovinargli i piani. Solito Pogacar, purtroppo solita Italia: non c’è traccia dei nostri nei primi dieci. Vero che le aspettative erano molto basse, ma non consola.

Ordine d’arrivo 19esima Strade Bianche: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 213 in 5h 13’58’’ (media 40,705), 2) Pidcock (Gbr) a 1’24’’, 3) Wellens (Bel) a 2’12’’, 4) Healy (Irl) a 3’23’’, 5) Bilbao (Spa) a 4’20’’, 14) Formolo a 5’33’’, 16) Vendrame a 5’34’’.

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