Europei di ciclismo su pista 2025, i convocati dell'Italia
Viviani guida la spedizione azzurra che sarà impegnata a Zolder dal 12 al 16 febbraio: mancheranno Ganna e Milan, ma il mix tra giovani ed esperti sembra comunque promettente

Elia Viviani (Ansa)
Roma, 7 febbraio 2025 - Il suo destino su strada è ancora avvolto da un punto interrogativo bello grosso che comprende diverse opzioni, tra le quali il ritiro, ma Elia Viviani intanto non resta con le mani in mano, preferendo concentrarsi sulla pista e sugli imminenti Europei, in programma dal 12 al 16 febbraio a Zolder, in Belgio.
I convocati dell'Italia
Il veronese, fresco di svincolo dalla Ineos Grenadiers e da inizio anno senza squadra, sarà al via in Limburgo al contrario di assi dell'ovale come Filippo Ganna e Jonathan Milan, già proiettati sulla stagione su strada e comunque, in generale, piuttosto propensi ad allontanarsi dalla pista in questa fase della carriera. Il talento non mancherà nella spedizione azzurra, completata da Martina Alzini, Anita Baima, Beatrice Bertolini, Matteo Bianchi, Davide Boscaro, Matilde Cenci, Chiara Consonni, Renato Favero, Martina Fidanza, Niccolò Galli, Etienne Grimod, Vittoria Guazzini, Francesco Lamon, Stefano Antonio Minuta Stefano Moro, Daniele Napolitano, Mattia Predomo, Juan David Sierra, Davide Stella, Siria Trevisan e Miriam Vece.
Le dichiarazioni di Vollering
Intanto sui propri canali social Demi Vollering, fresca di passaggio all'FDJ-Suez, torna a parlare di quanto accaduto al Tour de France Femmes 2024 e soprattutto delle difficoltà provate in un periodo molto complicato. "La definirei una storia non raccontata. E' stato complicato provare a recuperare dalla caduta di qualche giorno prima, con intanto tutta la pressione che mi schiacciava. Tutti mi chiedevano come mi sentissi e devo dire che durante la gara ho sentito il punto di rottura. L'ansia ha preso il sopravvento e sono entrata in una spirale negativa. Non riuscivo a concentrarmi e sentivo come se stessi deludendo tutti". L'olandese si riferisce a una corsa persa per appena 4" per mano di Katarzyna Niewiadoma e, come se non bastasse, inficiata dalle forti faide interne al Team SD Worx–Protime, la sua squadra dell'epoca che in diversi frangenti aveva dato quasi l'idea di remare contro la propria capitana. "Ho provato a parlare delle mie difficoltà con le compagne e la cosa mi ha aiutato. Cito in particolare Mischa Bredewold, che non ha fatto qualcosa per risolvere il problema o sminuirlo, ma semplicemente rimanendo con me mi ha aiutata. L'ansia ti può paralizzare e aprirsi sul tema, sui sentimenti provati, è un grande aiuto". Vollering fa cadere anche un tabù tuttora tristemente in voga negli sport femminili. "Gli ormoni giocano la loro parte amplificando le emozioni e, infatti, proprio in quel giorno per me molto difficile cominciava il ciclo mestruale. Ci tengo a dirlo perché il nostro corpo e la nostra mente sono collegati e, a volte, alcune cose sono fuori dal nostro controllo. Ripensando a quel giorno - conclude l'olandese - ho capito di dover essere contenta per aver superato uno dei momenti più difficili della mia vita".
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