Falciata in bici da un’auto. Muore baby-campionessa. Si allenava con il fratello

Sara Piffer, 19 anni, era una promessa azzurra. Il ragazzo è rimasto ferito. Travolti da un 70enne alla guida: aperta un’inchiesta per omicidio stradale.

di Redazione Sport
25 gennaio 2025
Sara Piffer, 19 anni, era una promessa azzurra. Il ragazzo è rimasto ferito. Travolti da un 70enne alla guida: aperta un’inchiesta per omicidio stradale.

Sara Piffer, 19 anni, era una promessa azzurra. Il ragazzo è rimasto ferito. Travolti da un 70enne alla guida: aperta un’inchiesta per omicidio stradale.

L’ennesima tragedia sulle strade colpisce al cuore il mondo del ciclismo. A perdere la vita, una giovanissima. Sara Piffer aveva appena 19 anni ed era una promessa azzurra. È stata investita da un’auto a Mezzocorona, in Trentino, verso le 11.30 di ieri. Originaria di Palù di Giovo, in valle di Cembra, dopo gli esordi alla Velo Sport Mezzocorona, Piffer aveva iniziato a correre per la Mendelspeck, con la quale l’anno scorso era riuscita a vincere a Corridonia (Macerata) e a classificarsi seconda nella crono trentina di Verla-Maso Roncador. Nel 2023, tra le juniores, si classificò sesta nella cronometro ai campionati italiani, ottava nella prova in linea, 18esima nei Mondiali under 19 e alla Gand-Wevelgem di categoria. "Ottima stradista e brava anche in pista, Sara è stata vicecampionessa d’Italia della Madison nel 2021", si legge sul sito ’Tuttobiciweb’.

L’investimento è avvenuto in via Cesare Battisti, una delle strade che collegano il paese di Mezzocorona a quello di Mezzolombardo. Secondo una prima ricostruzione, un’auto guidata da un 70enne, che andava in senso opposto e che stava sorpassando un’altra vettura, ha centrato la giovane. Con lei ad allenarsi c’era anche il fratello Christian, dilettante, rimasto lievemente ferito. Nonostante l’intervento dell’elicottero del 118 e i tentativi di rianimazione, per la giovane non c’è stato nulla da fare.

La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. In Trentino è il secondo incidente mortale in meno di un anno che coinvolge una giovane promessa del ciclismo. Il 9 maggio scorso Matteo Lorenzi, 17enne juniores della società Montecorona, era stato investito da un furgone che non aveva rispettato la precedenza. Piffer è la nona vittima in bicicletta sulle strade italiane dall’inizio dell’anno, secondo i dati dell’Osservatorio Sapidata-Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. Le vittime sono sette uomini e due donne. Le regioni più colpite Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, con due decessi ciascuna, seguite da Lombardia. Marche e Trentino, con una vittima. Nel 2023 erano deceduti 212 ciclisti, secondo i dati Istat, e lo scorso anno 204, secondo la stima preliminare dell’Asaps. E si ripropone drammaticamente anche il tema della sicurezza degli sportivi su due ruote, con i loro allenamenti per forza di cose svolti sulla normale rete stradale. È sempre forte il ricordo di Davide Rebellin, il campione investito e ucciso a 51 anni da un camion in una rotonda nel 2022.

Tanti i messaggi di cordoglio dal mondo del ciclismo. Il presidente federale Cordiano Dagnoni esprime in una nota a "profonda vicinanza alla famiglia e agli amici di Sara, una giovane promessa del nostro sport la cui vita è stata spezzata tragicamente troppo presto. Questo tragico evento impone una seria riflessione, come da tempo chiediamo, affinché si adottino misure concrete per mettere fine a questi episodi".

r. s.

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