Giro d’Italia 2023, le pagelle della 12esima tappa: Denz al Top, male la Jumbo

Prima vittoria alla Corsa Rosa per Nico Denz. Si distinguono Alessandro Tonelli e Lorenzo Fortunato

di ANGELO COSTA
18 maggio 2023
Nico Denz

Nico Denz

La dodicesima tappa di un Giro d’Italia tribolato per il maltempo e le polemiche legate al Covid ha visto la vittoria di Nico Denz. Ma chi ha fatto la differenza in questa tappa? Ecco i nostri voti.

10 a NICO DENZ. Realizza il sogno di vincere al Giro, dopo averci provato varie volte senza successo. Mantiene la promessa fatta ai nonni, riabbracciati in Basilicata un anno fa, e pure alla famiglia (genitori, moglie e figli) che lo segue in questa sua avventura. Soprattutto dà ragione al suo ds Gasparotto, che domenica a Cesena l’aveva convinto a fare una crono al risparmio per andare in fuga nei giorni successivi.

8 a ALESSANDRO TONELLI. Da vecchio frequentatore di fughe da lontano è tra i primi a capire quando è il momento di allungare il passo dal gruppone di trenta uomini uscito in avanscoperta subito dopo il via. Cede nel finale sul colle Braida, ma il veterano della Green Project Bardiani Csf conferma che in questo Giro le squadre invitate hanno molta più verve di tante che ci sono per diritto.

6 a LORENZO FORTUNATO. Entra nella maxifuga che spacca subito la tappa, poi tira i remi in barca, pensando a non spremere troppe energie in vista del tappone dell’indomani. Guadagna qualche minuto in classifica, alla fine è tra i pochi a chiudere col bilancio in attivo.

5 a ALBERTO BETTIOL. Si danna l’anima per alimentare la fuga iniziale, ma non coglie l’attimo giusto per aggregarsi a chi va a giocarsi la tappa. Per uno che dimostra di aver più gamba di tutti è un’occasione persa: siccome ne avrà altre, questa gli servirà da lezione.

4 alla JUMBO. Va bene mandare in fuga Hessmann, bimbo tedesco del 2001: per età e caratteristiche, giusto concedergli di fare esperienza. Un po’ meno bene che all’attacco stia tutto il giorno anche l’esperto Kuss, tra i pochi fedelissimi rimasti a Roglic dopo che alla vigilia mezza squadra è stata fermata dal covid: alla vigilia del primo tappone alpino, non è una mossa geniale.

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