Giro d'Italia 2025, Tiberi sorride: "Inizio complicato, poi buone risposte dalle gambe"

Il laziale, nonostante la caduta di ieri, quella fatale per Ciccone, è rimasto con i migliori della classifica generale pur avendo sofferto i primi chilometri: "Ringrazio anche la squadra"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
25 maggio 2025
Antonio Tiberi (Ansa)

Antonio Tiberi (Ansa)

Asiago, 25 maggio 2025 - Che quello in corso non sia il momento migliore del ciclismo italiano è sotto gli occhi di tutti: se poi a peggiorare la situazione ci si mettono sfortuna e cadute, allora lo sconforto nell'ottica di un Giro d'Italia 2025 ancora privo di successi domestici si fa forte. Eppure, se dopo il capitombolo di Nova Gorica/Gorizia purtroppo Giulio Ciccone era stato costretto ad alzare bandiera bianca, ritirandosi e confermando così la maledizione che lo lega alla Corsa Rosa, Antonio Tiberi non molla, mostrando una gamba forse anche migliore del previsto.  

Le dichiarazioni di Tiberi

  Il laziale, seppur stringendo i denti grazie anche al lavoro del fido compagno di squadra Damiano Caruso, a sua volta in top 10, è sempre rimasto con i migliori nella giornata del crollo di Primoz Roglic: per lui oggi, alla vigilia del terzo e ultimo giorno di riposo, settimo posto a 3'02" dal leader Isaac Del Toro, dal quale invece il siciliano, sesto, paga 2'55". Forse tanto per sognare ancora in rosa, ma non per sperare in un podio chiuso oggi da Juan Ayuso, a sua volta deludente e non esattamente fortunato finora. Per il momento, soprattutto pensando a come si erano messe le cose ieri, per Tiberi è tempo di tirare un sospiro di sollievo: il peggio potrebbe essere davvero alle spalle e l'ultima settimana potrebbe riservare cose molto interessanti, da vedere se in ottica classifica generale o 'semplice' vittoria di tappa. Anche perché la stessa giornata di oggi per il corridore della Bahrain Victorious si era aperta con il brivido: tanto tempo perso, oltre 2', mentre nel gruppo scoppiava la bagarre per formare la fuga buona, come raccontato dal diretto interessato ai microfoni del dopo tappa. "All'inizio ho avuto male alle gambe, pagando ancora la caduta di ieri e quindi ho fatto fatica a tenere le ruote del gruppo. Ho preso il Muro di Ca' del Poggio da dietro, proprio mentre il plotone si spezzava, lasciandomi attardato: la squadra, dal primo all'ultimo corridore, ha fatto un ottimo lavoro per riportarmi davanti e non posso che ringraziarli, perché mai come oggi sono stati fondamentali". Superata la crisi e formatasi la fuga, per Tiberi è praticamente cominciata un'altra tappa, vissuta di fatto sempre con i migliori nonostante nel frattempo le squadre dei migliori alzassero il ritmo sulle salite del Monte Grappa e di Dori. "Una volta in gruppo ho provato a prendere il ritmo, nonostante il forcing della Ineos Grenadiers. Nelle fasi più importanti ho stretto i denti per tenere duro e stare con i migliori, poi nel finale è stato importante Pello Bilbao che ha lasciato la fuga per dettare il passo in gruppo. C'eravamo io e Caruso e l'obiettivo un po' di tutti oggi era allontanare ancora di più Roglic, che già aveva perso molto tempo". Missione compiuta, con lo sloveno che si presenta all'ultimo giorno di riposo da decimo in classifica e a quasi 4' di ritardo da Del Toro: decisamente troppo per sperare in una rimonta.

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