Giro d'Italia 2025, Carapaz: "Vorrei vincere ancora"
L'ecuadoriano sogna di bissare il trionfo del 2019: "La scorsa Vuelta mi ha confermato che posso ancora lottare per le posizioni di vertice nelle gare più prestigiose"

Richard Carapaz (Ansa)
Roma, 4 febbraio 2025 - Nonostante la dichiarata assenza di molti big, il parterre del Giro d'Italia 2025 si preannuncia comunque interessante: specialmente quando al via di Durazzo ci sarà un Richard Carapaz che sogna il bis dopo la vittoria già ottenuta nel 2019.
Le dichiarazioni di Carapaz
Il podio sfiorato nella scorsa Vuelta ha contribuito a rilanciare le quotazioni dell'ecuadoriano, che ai microfoni del quotidiano Primicias non ha nascosto le proprie ambizioni per il prossimo futuro. "Ho grandi aspettative per quest'anno. Molto dipenderà dal fatto se tutto andrà liscio o meno, però mi sento molto motivato di avere nuove possibilità di vincere. L'inverno è andato bene. Sono stato spesso in altura a Tulcan e mi sembra di sentirmi al top". Si arriva poi al sogno più grande. "Vorrei vincere ancora il Giro d'Italia. La scorsa Vuelta mi ha dimostrato che posso puntare ancora alla classifica generale e quest'anno abbiamo scelto la Corsa Rosa grazie al suo percorso, che nell'ultima settimana sarà molto duro". In realtà, guardando proprio il tracciato, mai come quest'anno emergono tante insidie a partire dalle primissime tappe, quelle dell'inedita Grande Partenza in Albania. "Al giorno d'oggi occorre essere subito al top. E se staremo bene nella terza settimana, tutto poi sembrerà più facile. Il livello di competitività si è alzato e arrivare ben preparato ti dà ampie garanzia di vittoria".
Insomma, per Carapaz il Giro d'Italia è una sfida contro gli avversari ma, in un certo senso, anche contro se stesso per potersi dire di essere ancora quello scalatore che aveva impressionato tutti a partire dall'impresa a Montevergine nel 2018. "Ciò che mi motiva di più è sapere di aver ottenuto grandi risultati al Giro d'Italia e di poter tornare a vincere. Non ho una lista di successi molta lunga, ma quelli che ho ottenuto sono di qualità e questo è molto motivante. Da quando ho iniziato a correre, ho disputato molte gare World Tour e parecchie di esse le ho vinte almeno una volta. Questo mi dimostra - continua il corridore dell'EF Education-EasyPost - che ho qualità e ora anche l'esperienza dettata dalle tante gare disputate e dal mio palmares". L'autostima non manca a Carapaz, che passa poi a parlare della propria nazione nel ciclismo: note liete, ma non solo, specialmente se si pensa alla polemica interna prima delle Olimpiadi 2024 per la convocazione di Jhonatan Narvaez in luogo, appunto, del campione in carica. "Non abbiamo una grande cultura ciclistica. Ci sono state delle ere brevi prima di questa, con 5 corridori nel World Tour, che ha risollevato il movimento. Molte persone vogliono andare in bici e speriamo che prima o poi escano altri Carapaz. Purtroppo non c'è un grande ricambio generazionale: vale per l'Ecuador, ma anche per altri Paesi dell'America Latina come la Colombia, che a sua volta sta affrontando questi problemi a partire dalle categoria giovanili. Senza parlare della mancanza di scuole, club e corse a queste latitudini".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su