Giro d'Italia 2025, Pogacar apre uno spiraglio: “Deciderò dopo le Classiche”

A sorpresa lo sloveno non chiude la porta alla Corsa Rosa, in ballottaggio con la Vuelta: "Dipenderà dalla forma e dal peso. Ma la certezza resta il Tour"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
6 febbraio 2025
Il ciclista Tadej Pogacar

Il ciclista Tadej Pogacar

Roma, 6 febbraio 2025 - Assodata la presenza ormai fissa e irrinunciabile al Tour de France, apparentemente la scelta per il secondo Grande Giro da disputare in stagione sembrava fatta: con tanto di conferma da parte di Joxean Fernandez Matxin, il gran capo dell'UAE Team Emirates-XRG, che aveva espressamente incluso nel menù la Vuelta. Invece, a sorpresa, Tadej Pogacar rompe il lungo silenzio e lascia aperto uno spiraglio per il Giro d'Italia 2025.   

Pogacar: “Dipenderà dalla forma dopo le Classiche”

  Intercettato dai microfoni di WielerFlits, lo sloveno stupisce con un colpo di teatro che ricorda un po' le sue fantasiosi e a volte quasi folli azioni su strada che smnetiscono pronostici, previsioni e aspettative. “Molto dipenderà dallo stato di forma che avrò dopo le Classiche e dal peso che avrò. Sarà fatta una valutazione generale e sarà molto importante, ma quest'anno sto prendendo le cose in modo più rilassato. La certezza ovviamente è il Tour de France, ma a parte quello sono aperto a tutto”.

Parole lapidarie quelle di Pogacar che cozzano un po' con quanto affermato nei mesi scorsi sulla voglia di vincere le corse non ancora in carniere, con in particolare la Tripla Corona da provare a chiudere in fretta.

I programmi di Pogacar

La chiacchierata dello sloveno ha toccato anche altri punto un po' più soft, come l'utilizzo di Strava, la piattaforma preferita da professionisti e amatori per monitorare le proprie prestazioni in bici. "Molte attività sono private e saranno condivise solo quando avrò finito la carriera". Insomma, meglio nascondersi un po' in un'epoca digitale in cui quasi tutti i dati sono alla mercé del pubblico.

Pogacar parla poi dei suoi programmi, aprendo anche a un'altra opzione finora non messa in conto. "Vado alle Classiche nelle Fiandre perché mi piacciono, così come i tifosi a quelle latitudini.

Debutterò alla Gand-Wevelgem, che è una gara un po' strana per me. Forse le cose non andranno bene per me ma non vedo l'ora di essere lì e a tutte le corse dove non sono mai stato. Il percorso dei Mondiali di Kigali invece sarà ancora più difficile di quello di Zurigo. Tra le difficoltà in più cito il caldo, l'umidità e l'altitudine. Bisognerà essere davvero in forma in quel periodo e io non escludo di poter partecipare anche alla cronometro. La sfida più grande resta ovviamente il Tour de France, ma ora che so com'è bella la maglia iridata non voglio lasciarla andare".

Matxin: “La priorità è pensare al futuro”

  A parlare, stavolta ad As, è stato anche Matxin, insieme alla sua squadra sotto il fuoco incrociato dei tanti critici di un ciclismo attuale sempre più nelle mani di poche superpotenze. “La nostra priorità è pensare sempre al futuro, provando a generare nuovi talenti in casa. Con tutto il rispetto, ma la nostra ambizione non è diventare il Paris Saint-Germain del ciclismo. Poi certo, vogliamo vincere e uno dei sogni è vincere tutti i Grandi Giri nella stessa stagione, come fatto dalla Visma-Lease a Bike due stagioni fa".

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