Giro d'Italia 2025, succede di tutto nella sesta tappa: vince Groves fra diluvio, maxi caduta e frazione neutralizzata. Classifica immutata

L'australiano fa festa a Napoli in uno sprint ristretto, nel quale mancano gli uomini in lotta per la classifica generale. Hindley finisce sull'asfalto per primo e si ritira

di Redazione Sport
15 maggio 2025
Kaden Alexander Groves della Alpecin-Deceuninck vince la volata sul traguardo di Napoli dopo una tappa tribolata

Kaden Alexander Groves della Alpecin-Deceuninck vince la volata sul traguardo di Napoli dopo una tappa tribolata

Napoli, 15 maggio 2025 – La tappa 6 del Giro d'Italia 2025, come da timori, è influenzata dal maltempo e dalla tipicità delle superfici, come il temibile basolato vulcanico. Tutto cambia a 71 km dal traguardo, quando una maxi caduta coinvolge più di metà gruppo: la avvia Jai Hindley, poi sotto shock e costretto al ritiro come molti altri corridori prima che la corsa venga momentaneamente neutralizzata per consentire alle ambulanze di soccorrere i tanti corridori a terra. Dopo una fase di riflessioni e trattative tra giuria e gruppo, la decisione viene presa: si riparte da Nola, ma con i tempi neutralizzati (e senza abbuoni) e la lotta eventuale valida solo per la vittoria di tappa. Dunque, nulla cambia in una classifica generale ancora guidata da Mads Pedersen, che insieme agli uomini di classifica si disinteressa di ciò che accade sul lungomare di Napoli, dove trionfa Kaden Groves in uno sprint per pochi intimi ma comunque con un momento thriller tra Matteo Moschetti e Olav Kooij. Vince l'australiano, ma vincono anche i tanti corridori incerottati che decidono di restare in gara: emblematica l'immagine di un Josef Cerny con la gamba sinistra totalmente insanguinata che prima sembra salire in ambulanza ma poi decide di continuare la frazione, seppur con distacchi abissali. La tappa 7, la Castel di Sangro-Tagliacozzo di 168 km, sarà il primo vero snodo della Corsa Rosa: in programma 4 GPM, tra i quali quello di prima categoria che conduce al primo arrivo in salita, per un totale di 3.500 metri di dislivello.  

La cronaca della tappa 6 del Giro d'Italia 2025

  I 227 km da Potenza a Napoli sono insidiosi e non solo per i 2 GPM in programma, con annessi 2.600 metri di dislivello: basti pensare che fin dal tratto di trasferimento la strada si impenna, mandando in difficoltà diversi velocisti, tra i quali Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team). Vanno invece forte Michel Ries (Arkéa-B&B Hotels), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Josef Cerny (Soudal Quick-Step), Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla) e Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), ai quali si aggiunge Lorenzo Germani (Groupama-FDJ) dopo un lungo inseguimento in discesa. Si crea poi un drappello di contrattaccanti che annovera la maglia bianca Mathias Vacek (Lidl-Trek), Jan Tratnik (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Joshua Tarling, Lucas Hamilton (Ineos Grenadiers) e Davide Formolo (Movistar Team): il lavoro della Visma-Lease a Bike, e in particolare di Edoardo Affini (Visma-Lease a Bike), pone fine a entrambe le azioni. Scattano poi Taco Van Der Hoorn (Intermarché-Wanty) ed Enzo Paleni (Groupama-FDJ), che passa per primo al traguardo volante di Muro Lucano, e stavolta dal gruppo arriva il semaforo verde. Hamilton e Fortunato non ci stanno e ripartono fin dalle prime rampe del Valico di Monte Carruozzo (19,9 km con un pendenza media del 3,8% e massima dell'11%): l'emiliano, maglia azzurra intenzionata a rinforzare il suo primato nella speciale classifica, resta presto da solo nell'inseguimento matto e disperatissimo alla coppia di testa. Missione compiuta: Fortunato aggancia Van Der Hoorn e Paleni e passa davanti a tutti sul primo dei due GPM di giornata. Centrato l'obiettivo di giornata, il bolognese si rialza: davanti tornano quindi i soli Van Der Hoorn e Paleni in uno scenario diventato di colpo piovoso, con quest'ultimo che passa per primo al traguardo volante di Lioni. Hamilton, protagonista della prima ora, torna suo malgrado alla ribalta con una scivolata in discesa: sull'asfalto finisce pure Filippo Zana (Team Jayco AlUla). Si torna a salire verso Monteforte Irpino (4,8 km con una pendenza media del 3,8%), ma prima dell'ascesa c'è tempo per diversi problemi meccanici e a fermarsi momentaneamente è anche Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike): lo scollinamento premia Paleni davanti a Van Der Hoorn, mentre in gruppo prevale Fortunato, che quindi rafforza ancora di più la sua maglia azzurra. Le scivolate non mancano: una, a 71 km dal traguardo, coinvolge praticamente metà gruppo, tra i quali nomi grossi come Mads Pedersen (Lidl-Trek), Adam Yates, Jay Vine (UAE Team Emirates-XRG), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Derek Gee (Israel-PremierTech), Francesco Busatto (Intermarché-Wanty), Paul Magnier (Soudal Quick-Step), Fabio Van Den Bossche (Alpecin-Deceuninck), Daniel Felipe Martinez e Jai Hindley (Red Bull-Bora-Hansgrohe), quest'ultimo in pratica artefice della caduta prima di ritirarsi. La portata dell'incidente è tale che la corsa venga neutralizzata anche per garantire la copertura sanitaria a tutti i corridori coinvolti: si ritira anche Van Den Bossche, mentre Fortunato è dolorante ma riparte. Tra il gruppo e la giuria partono discussioni e trattative sul da farsi. Si decide di fermare la corsa per far ricompattare la situazione, provando a ristabilire lo status pre incidente. La corsa riparte da Nola, a 59 km dalla fine, ma a una condizione: neutralizzazione, senza prendere tempi e abbuoni, ma soltanto con la volata da disputare all'arrivo, ma con la fuga di Van Der Hoorn e Paleni che viene 'salvata'. Dunque, la classifica generale non avrà sussulti, ma chi vorrà vincere la tappa dovrà comunque riprendere gli attaccantie impegnarsi. Curiosamente, riparte pure Cerny, nonostante la gamba sinistra molto sanguinante. La corsa arriva a Brusciano, dove salta il Red Bull KM inizialmente previsto. L'inseguimento di ciò che resta del gruppo, privo delle squadre disinteressate alla vittoria di tappa, è complicato e si compie solo a 2,4 km dal traguardo, quando alcuni manifestanti quasi intralciano il plotone. Parte lunghissimo Van Aert, ma niente da fare per lui anche per un contatto con Moschetti: il danneggiato di turno sembra Olav Kooij (Visma-Lease a Bike), ma vince Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) una tappa a dir poco complicata e che il resto del plotone, quello degli uomini della classifica generale e degli acciaccati, conclude in tutta calma.

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Ordine d'arrivo tappa 6 Giro d'Italia 2025

  1) Kaden Groves (ADC) in 4h59'52" 2) Milan Fretin (COF) st 3) Paul Magnier (SOQ) st 4) Max Kanter (XAT) st 5) Giovanni Lonardi (PTV) st 6) Maikel Zijlaard (TUD) st 7) Martin Marcellusi (VBF) st 8) Matteo Moschetti (Q36) st 9) Luca Mozzato (ARK) st 10) Matevz Govekar (TBV) st

Classifica generale Giro d'Italia 2025

  1) Mads Pedersen (LTK) in 15h11'52" 2) Primoz Roglic (RBH) +17" 3) Mathias Vacek (LTK) +24" 4) Brandon McNulty (UAD) +31" 5) Isaac Del Toro (UAD) +32" 6) Juan Ayuso (UAD) +35" 7) Max Poole (TPP) +43" 8) Antonio Tiberi (TBV) +44" 9) Michael Storer (TUD) +46" 10) Giulio Pellizzari (RBH) +50" GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO

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