Giro d’Italia: Evenepoel fa sua la Savignano sul Rubicone Cesena e torna maglia rosa. Ma lascia la corsa a causa del Covid

Il belga vince di un solo secondo la cronometro. ma la positività lo costringe a lasciare la gara. Maglia rosa a Thomas

di LAURA GUERRA -
14 maggio 2023

Cesena, 14 maggio 2023 - "Il giro è tratto" è il motto scelto da Savignano sul Rubicone per accogliere il Giro d'Italia. La nona tappa per la corsa rosa ma la prima della storia per la cittadina che si è completamente vestita a festa (video) e tutta di rosa per accogliere la carovana. Un giorno storico per Savignano, protagonista della cronometro che ha visto il trionfo di Remco Evenepoel all'arrivo di Cesena. Il belga era tornato così anche maglia rosa, ma è stato costretto a lasciare il Giro a causa della positività al Covid, riscontrata a fine corsa. 

Evenepoel sul podio con la maglia rosa
Evenepoel sul podio con la maglia rosa

Martedì 16 la tappa Scandiano – Viareggio

Tanti applausi c’erano stati prima per lui che per un solo secondo, infatti, era diventato il padrone del tempo scandito a cronometro ma anche della maglia rosa, tolta dalle spalle di Leknessund.

Un bel battesimo per Savignano e forti emozioni per la sesta volta di Cesena al Giro. Una festa che non è stata fermata nemmeno dalla pioggia caduta fin da metà mattina, quando Savignano sul Rubicone ha iniziato a vivere la sua magia rosa, addobbata con palloncini, bandierine rosa, e tanti cubi rosa, come quello enorme alle porte della città, che riportavano appunto il mood della giornata cioè 'Il Giro è tratto", prendendo in prestito la celebre frase di Cesare e una piccola licenza poetica.

In tantissimi, con gli ombrelli aperti, hanno raggiunto il villaggio di partenza alle spalle dello start in piazza Borghedi, facendo giochi per averei gadget offerti dagli sponsor del Giro. Tanti altri invece, sono arrivati per tempo per prendere la posizione migliore per vedere il via della cavalcata dei corridori alla conquista del successo. Come uno speciale nonno al Giro.

Aggirandosi tra il pubblico, infatti, arrivati ai 50 metri dopo il via era impossibile non notare un signore indaffaratissimo a posizionare bandiere e foto a ricordo di Marco Pantani ma anche di Gino Bartali, i suoi miti. "Oggi è il compleanno della maglia rosa - dice Pino Venturi - è stata istituita nel 1931, nello stesso giorno in cui sono nato io, 92 anni fa. Grazie Giro per questo bellissimo regalo di compleanno!".

La pioggia inizia a battere forte, manca pochissimo alle 12.30 e dopo mezz'ora il primo ciclista prenderà il via sfidando non solo l'acqua dal cielo ma anche quella che si è depositata a terra rendendo asfalto e curve più insidiose. Un Giro che se da una parte mostra tutto il suo sfarzo costretto anche a creare zone riservate per i ciclisti, dall'altra sono proprio loro a far vedere tutta la loro grandezza non perdendo il contatto con i tifosi e i bambini.

E' proprio il caso della maglia rosa Leknessund mostrando una delle scene più belle di giornata. Chi si trovava a mezzogiorno nei pressi del via, infatti, sotto un portico ha potuto fare un'incontro speciale: il giovane con la maglia rosa sulle spalle, prima di entrare dentro una porta, con tanta umità e semplicità, si è così fermato fermato a fare gli autografi ad alcuni bambini che poi, passandosi la voce, l'hano raggiunto di corsa portandosi a casa il grande trofeo della firma di chi sta difendendo il primo posto di classifica.

E' tempo però di muoversi, e prima di andare verso il traguardo dare uno sguardo anche all'area dei bus posta a 2 km di distanza. Luogo scelto da alcuni tifosi, fermi alle transenne. E' lì che i corridori si scaldano pedalando sui rulli per poi lanciarsi all'arrembaggio, lì che si possono scorgere i tanti piccoli segreti meccanici o capire come i campioni preferiscano vivere quel momento, chi ascoltando musica, chi in silenzio, per trovare la concentrazione.

Bisogna però proseguire e raggiungere il traguardo. Ci si butta dunque nel percorso dove sono tanti gli appassionati, quelli veri e temerari, ad aspettare il passaggio dei ciclisti lungo i 35 km contro il tempo. Con cartelli e scritte, tanti, ancora una volta, lì per ricordare Pantani, con la corsa rosa che passa proprio davanti alla casa del Pirata.

"Volevo andare via. Troppo male al cuore vedere passare il Giro davanti a casa di mio figlio che ha dato il cuore a questo sport che era la sua vita e che il Giro gli ha tolto - pensiero che mamma Tonina aveva affidato ai social - ma i ragazzi che corrono adesso non hanno colpe e allora per la seconda volta quarderò il Giro e tiferò tutti i ragazzi della carovana perche so i sacrifici che fanno per essere li. Però, fin che avrò vita, cercherò la giustizia per mio figlio".

Si riparte verso Cesena in un Giro che attira anche gli artisti. E' il caso di Miguel Soro, da Valencia a qui per mostrare la sua arte, realizzando un quadro speciale. "L'ho iniziato quando Evenepoel ha vinto il mondiale e sono qui per andare avanti nella realizzazione a collage - dice Soro - ero già in zona con la mostra delle mie opere a Villa Franceschi a Riccione e il richiamo del Giro è stato fortissimo. Così ho preso cavalletto, colla, colori e giornali e sono venuto qui".

La pioggia continua ad esssere ancor più battente e la strada verso l'arrivo alla Technogym si fa un po' più complicata. E' nella grande azienda romagnola che trova sede il quartiertappa, ovvero il luogo dove organizzazione e stampa possono prosseguire il loro lavoro e, attraversando il bellissimo giardino, arrivare a vivere le emozioni del traguardo, anch'esso griffato Technogym.

Sono diversi i campioni e i personaggi che raggiungono la corsa rosa e uno di loro è Dario Cataldo, da appena poche settimane in piedi dopo la pesante e grave caduta alla Volta a Catalunya riportando numerose importanti fratture.

"Avrei preferito essere in corsa ma mi godo ugualmente il Giro da questo luogo che è uno dei simboli dello sport in assoluto - dice il corridore della Trek, che sa bene cosa vuol dire cadere e rialzarsi e rivolge anche un pensiero alla Romagna che di recente è stata colpita dall'alluvione - lo sport in questo è un gran maestro perché in qualsiasi difficoltà e situazione insegna a stringere i denti e guardare avanti, a sentire la sfida per tornare alla vita normale".

Intanto i corridori arrivano a traguardo annunciati dagli applausi del pubblico e, sul finale, anche il tempo si fa clemente smettendo di battezzare la corsa e lasciare spazio anche a un timido sole. Siamo ormai alle battute finali di questa cronometro, il clima si scalda anche in corsa con il pubblico che si apre in un urlo all'arrivo di Geoghegan che fa segnare il miglior tempo. Una gioia, per lui, che dura quanto un amen perchè alle sue spalle è Thomas ad arrivare forte comeun treno, strappargli il primo posto e far trepidare nuovamente il pubblico.

Tanti applausi e foto anche per l'arrivo della maglia rosa ma da lontano, è insieme a Remco Evenepoel che arriva anche la voce e gli applausi del pubblico, accompagnandolo nell'ennesima cavalcata, che fin dal primo intertempo si è mostrata vincente facendo sobbalzare i cuori dei presenti. Un boato più forte degli altri ha fatto esplodere il traguardo a passare di colui che a Cesena ha davvero 'tratto il dado': Evenepoel ha dominato, conquistando la tappa per un solo secondo e riprendendosi la maglia rosa.

Evenepoel positivo al Covid lascia la gara

Ma se le emozioni di giornata sembravano finite è in serata che un altro colpo di scena si fa largo al Giro. La neo maglia rosa Evenepoel è costretto a dire addio dopo che, a seguito di un test di routine effettuato prima del primo giorno di riposo è risultato positivo al Covid-19.

Ad annunciarlo è la sua squadra Soudal Quick Step. Il 23enne campione del mondo, alla sua seconda apparizione al Giro d'Italia, aveva vissuto prima di questo una buona prima settimana, vincendo due tappe e conquistando quattro maglie rosa.

Parole alle quali si aggiungono anche quelle di Evenepoel. "Sono davvero dispiaciuto di lasciare la gara - dice - Come parte del protocollo del team, ho fatto un test di routine, che purtroppo è risultato positivo. La mia esperienza qui è stata davvero speciale e non vedevo l'ora di gareggiare nelle prossime due settimane. Non posso ringraziare abbastanza lo staff e i corridori che si sono sacrificati così tanto in preparazione al Giro. Farò il tifo per loro nelle prossime due settimane”.

Remco, tornerà a casa lunedì in macchina. Tutti gli altri corridori e lo staff di Soudal Quick-Step sono stati testati e sono negativi. A questo punto martedì la maglia rosa sarà sulle spalle di Geraint Thomas a 2" su Roglic, mentre Gheoghegan è a 5".

Ritiro anche per Rigoberto Uran (Ef), anch'esso positivo al Covid dopo la crono

Continua a leggere tutte le notizie di sport su