Isaac Del Toro blinda il Giro d'Italia: vittoria di tappa a Prodhomme
Isaac Del Toro consolida la sua leadership al Giro d'Italia, mentre Prodhomme vince la tappa Biella-Champoluc.

Isaac Del Toro, 21 anni, ha incrementato seppure di poco il proprio vantaggio in vetta
Non è la tappa con cinque salitone e un dislivello da paura a mettere i brividi: spaventa la sicurezza con cui un ragazzo di 21 anni comincia a mettersi in tasca il Giro. Doveva essere il giorno della resa per Del Toro, almeno a sentire l’opinione più diffusa, e invece a uscir meglio dall’esame più severo è chi veniva dato come il meno abituato a simili fatiche, per mancanza di esperienza o di tenuta. Non solo il pupo rosa si difende alla grande, ma pure ricava piccoli guadagni: se si ripete oggi, altra scorpacciata di montagne, arrivederci a Roma. Per la festa.
C’è un vincitore di giornata: è il francese Prodhomme, 28 anni, prime due vittorie in carriera nell’ultimo mese fra Tour of the Alps e Giro, che si merita la tappa facendola tutta in fuga. E c’è un vincitore vero, Del Toro appunto, che blinda la corsa con la squadra e sull’ultima montagna completa l’opera con personalità: risponde all’unico attacco dell’atteso Carapaz e se lo beve con un guizzo all’ultima curva, incassando anche l’abbuono. Sono segnali di freschezza e di rapidità nell’imparare come si diventa campione: va bene prender esempio da Pogacar, ma poi bisogna pure dimostrarlo.
"Buona prova collettiva, vorrei completare il lavoro per ripagare i compagni. Domani stessa musica, gli altri ci proveranno, io dovrò rispondere come oggi. Sono più consapevole di me stesso, la fiducia è la stessa, conosco il Colle delle Finestre, sarà magico correre lì con questa maglia. Vincere in rosa? Per scaramanzia non dico nulla", racconta Del Toro, che di qui a uno storico trionfo ha un solo ostacolo: da quel che si vede alle sue spalle, Carapaz è l’unico con gambe buone per infastidirlo. Mentre l’ecuadoriano attacca, o almeno ci prova, gli altri si difendono (o persino cadono, come Pellizzari nella curva finale), e non solo perché la scorta del pupo messicano, con Majka e McNulty soprattutto, fa un ritmo che spegne ogni desiderio: le forze, e il livello, sono questi.
Se la noiosa gita valdostana sia stata una sentenza lo deciderà oggi il tappone piemontese, col piatto forte delle Finestre, che a lunghezza e pendenze abbina otto chilometri di sterrato: lì si è già ribaltato un Giro, sette anni fa con Froome, ma anche questo Del Toro lo sa benissimo.
Ordine d’arrivo 19ª tappa Biella-Champoluc: 1) Nicolas Prodhomme (Fra, Decathlon) km 166 in 4h 50’35’’ (media 34,286), 2) Del Toro (Mex) a 58’’, 3) Carapaz (Ecu) st, 4) Caruso a 1’22’’, 5) McNulty (Usa) st, 6) Bernal (Col), 7) S. Yates (Gbr), 12) Pellizzari.
Classifica: 1) Isaac Del Toro (Mex, Uae) in 73h 43’59’’, 2) Carapaz (Ecu) a 43’’, 3) S. Yates (Gbr) a 1’21’’, 4) Gee (Can) a 2’32’’, 5) Caruso a 3’36’’, 6) Bernal (Col) a 5’13’’, 7) Pellizzari a 5’46’’, 12) Tiberi a 15’12’’.
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