Isaac Del Toro blinda il Giro d'Italia: vittoria di tappa a Prodhomme

Isaac Del Toro consolida la sua leadership al Giro d'Italia, mentre Prodhomme vince la tappa Biella-Champoluc.

di ANGELO COSTA
31 maggio 2025
Isaac Del Toro, 21 anni, ha incrementato seppure di poco il proprio vantaggio in vetta

Isaac Del Toro, 21 anni, ha incrementato seppure di poco il proprio vantaggio in vetta

Non è la tappa con cinque salitone e un dislivello da paura a mettere i brividi: spaventa la sicurezza con cui un ragazzo di 21 anni comincia a mettersi in tasca il Giro. Doveva essere il giorno della resa per Del Toro, almeno a sentire l’opinione più diffusa, e invece a uscir meglio dall’esame più severo è chi veniva dato come il meno abituato a simili fatiche, per mancanza di esperienza o di tenuta. Non solo il pupo rosa si difende alla grande, ma pure ricava piccoli guadagni: se si ripete oggi, altra scorpacciata di montagne, arrivederci a Roma. Per la festa.

C’è un vincitore di giornata: è il francese Prodhomme, 28 anni, prime due vittorie in carriera nell’ultimo mese fra Tour of the Alps e Giro, che si merita la tappa facendola tutta in fuga. E c’è un vincitore vero, Del Toro appunto, che blinda la corsa con la squadra e sull’ultima montagna completa l’opera con personalità: risponde all’unico attacco dell’atteso Carapaz e se lo beve con un guizzo all’ultima curva, incassando anche l’abbuono. Sono segnali di freschezza e di rapidità nell’imparare come si diventa campione: va bene prender esempio da Pogacar, ma poi bisogna pure dimostrarlo.

"Buona prova collettiva, vorrei completare il lavoro per ripagare i compagni. Domani stessa musica, gli altri ci proveranno, io dovrò rispondere come oggi. Sono più consapevole di me stesso, la fiducia è la stessa, conosco il Colle delle Finestre, sarà magico correre lì con questa maglia. Vincere in rosa? Per scaramanzia non dico nulla", racconta Del Toro, che di qui a uno storico trionfo ha un solo ostacolo: da quel che si vede alle sue spalle, Carapaz è l’unico con gambe buone per infastidirlo. Mentre l’ecuadoriano attacca, o almeno ci prova, gli altri si difendono (o persino cadono, come Pellizzari nella curva finale), e non solo perché la scorta del pupo messicano, con Majka e McNulty soprattutto, fa un ritmo che spegne ogni desiderio: le forze, e il livello, sono questi.

Se la noiosa gita valdostana sia stata una sentenza lo deciderà oggi il tappone piemontese, col piatto forte delle Finestre, che a lunghezza e pendenze abbina otto chilometri di sterrato: lì si è già ribaltato un Giro, sette anni fa con Froome, ma anche questo Del Toro lo sa benissimo.

Ordine d’arrivo 19ª tappa Biella-Champoluc: 1) Nicolas Prodhomme (Fra, Decathlon) km 166 in 4h 50’35’’ (media 34,286), 2) Del Toro (Mex) a 58’’, 3) Carapaz (Ecu) st, 4) Caruso a 1’22’’, 5) McNulty (Usa) st, 6) Bernal (Col), 7) S. Yates (Gbr), 12) Pellizzari.

Classifica: 1) Isaac Del Toro (Mex, Uae) in 73h 43’59’’, 2) Carapaz (Ecu) a 43’’, 3) S. Yates (Gbr) a 1’21’’, 4) Gee (Can) a 2’32’’, 5) Caruso a 3’36’’, 6) Bernal (Col) a 5’13’’, 7) Pellizzari a 5’46’’, 12) Tiberi a 15’12’’.

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