Liegi-Bastogne-Liegi 2025, Pogacar da record. Ciccone secondo. L'ordine d'arrivo
Lo sloveno cala il tris nella Doyenne, andando a podio per l'ottava Monumento di fila come mai riuscito ad alcuno. Bene l'abruzzese: nella top 10 anche Velasco, quarto, e Bagioli, sesto

Tadej Pogacar (Ansa)
Liegi (Belgio), 27 aprile 2025 - La Liegi-Bastogne-Liegi 2025, come da tradizione, si infiamma sulla Cote de la Redoute e, altra consuetudine, ad accendere i giochi è Tadej Pogacar, l'uomo più atteso che parte e fa il vuoto. L'altro protagonista annunciato è Remco Evenepoel, ma ancor prima che la strada si impenni le sue difficoltà sono evidenti, con un'insolita collocazione nella coda del gruppo: poi la resa sulla Cote de la Roche-aux-Faucons. Quindi, vince ancora lo sloveno, che manca l'en plein nel Trittico delle Ardenne praticamente per meno di metà ruota, quella che in volata aveva favorito Mattias Skjelmose alla Amstel Gold Race 2025: per il campione iridato resta però una stagione delle Classiche da record, praticamente sempre a podio, con un totale di fila nelle Monumento che recita 8 come mai raggiunto da alcun corridore. Alle sue spalle, come al solito, si consuma un'altra gara nella gara, quella per completare il podio: secondo un eccellente Giulio Ciccone, bravo a battere nella volatina degli inseguitori Ben Healy, terzo, con Simone Velasco a regolare invece il gruppo superstite nel quale c'è anche Andrea Bagioli, sesto.
La cronaca della gara
L'ultimo atto delle Classiche delle Ardenne, nonché dell'intera campagna del nord, è la Liegi-Bastogne-Liegi 2025: 252 km con partenza e arrivo nella cittadina belga. La prima parte della corsa è dedicata alla caccia alla fuga buona, che in effetti si forma e annovera Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels), Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Loland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite, Valentin Retailleau (Team TotalEnergies), Cériel Desal, Johan Meens ed Henri-Francois Renard-Haquin (Wagner Bazin WB). A sorpresa, nonostante la presenza annunciata nella startlist, non si presenta al foglio firma George Bennett (Israel-Premier Tech), mentre un potenziale outsider come Maxim Van Gils (Red Bull-Bora-Hansgrohe) abbandona presto la contesa. A sorpresa, a ridosso del Col de Haussire (3,9 km con una pendenza media del 7,2%) dal gruppo evade Bob Jungels (Ineos Grenadiers), presto raggiunto dal compagno di squadra Tobias Foss (Ineos Grenadiers): i due recuperano subito molto sui battistrada e con questa loro mossa rischiano di stravolgere i piani anche in seno al gruppo. Invece, dopo la Cote de Wanne, i due vengono riassorbiti dal plotone, tirato dall'UAE Team Emirates-XRG. Sulla Cote de Stockeu, la corsa si accende anche tra i battistarda: attacca Boulahoite, ripreso da Haig. Sulla Cote de la Haute-Levée (3 km con una pendenza media del 6,3%) Haig viene ripreso da Le Berre, Loland, Sepulveda e appunto Boulahoite, che poi è il primo a mollare sul Col du Rosier (4,5 km con una pendenza media del 5,6%). Intanto nel gruppo prima c'è una breve fiammata di Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e poi c'è la caduta di Warren Barguil (Team Picnic PostNL), che dolorante si ritira. L'ultimo sussulto della fuga è firmato da Haig prima che a 60 km dal traguardo l'attacco venga totalmente annullato. La situazione si calma, con la Lidl-Trek che si mette in testa al gruppo a dettare il proprio ritmo: ritmo forse troppo alto per due potenziale protagonisti come Tiesj Benoot (Visma-Lease a Bike) e soprattutto Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team), che sembrano piuttosto in difficoltà.
La prima fiammata di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates-XRG) arriva a 48 km dal traguardo, ma è solo un'illusione: lo sloveno accelera solo per prendere la borraccia. Poco prima dell'attesissima Cote de la Redoute il plotone intraprende un'autentica volata in discesa per occupare le posizioni migliori: male al riguardo Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), molto attardato nel cuore del gruppo. Forse proprio dopo aver appreso la collocazione del rivale più attendibile, a 34,8 km dal traguardo scatta Pogacar e alle sue spalle si crea subito un buco. Giulio Ciccone, Thibau Nys (Lidl-Trek), Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team), Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team) e Ben Healy (EF Education-EasyPost) provano a mantenere viva la corsa: Romain Bardet (Team Picnic PostNL) deve invece fermarsi per un guaio meccanico. Pidcock e Healy si incaricano in prima persona dell'inseguimento di Pogacar: alle loro spalle ci sono Alaphilippe e Ciccone. Si crea un quartetto dietro allo sloveno, alla cui caccia si fionda anche Mauro Schmid (Team Jayco AlUla). Evenepoel dà segnali di vita, ma solo con scatti brevi che denotano un grande nervosismo: oltre alla mancanza di compagni di squadra. Il quartetto intanto si smembra in discesa: Pidcock e Ciccone avanzano a spese della coppia Alaphilippe-Healy. I quattro si ricompattano, ma non serve a guadagnare su Pogacar, avanti di oltre 1'al termine della Cote des Forges (1,3 km con una pendenza media del 7,7%). Sulla Cote de la Roche-aux-Faucons (1,3 km con una pendenza media dell'11%) c'è la resa definitiva di Evenepoel, ma anche lo scatto di Ciccone, ripreso da Healy. Dopo il trionfo di Pogacar, i due si dividono i restanti gradino del podio: secondo Ciccone e terzo Healy, battuto in volata. C'è ancora Italia nella top 10, con Andrea Bagioli sesto.
Ordine d'arrivo Liegi-Bastogne-Liegi 2025
1) Tadej Pogacar (UAD) in 6h00'09"
2) Giulio Ciccone (LTK) +1'03"
3) Ben Healy (EFE) +1'03"
4) Simone Velasco (XAT) +1'10"
5) Thibau Nys (LTK) +1'10"
6) Andrea Bagioli (LTK) +1'10"
7) Daniel Felipe Martinez (RBH) +1'10"
8) Axel Laurance (IGD) +1'10"
9) Tom Pidcock (Q36) +1'10"
10) Neilson Powless (EFE) +1'10"
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