Mads Pedersen trionfa a Matera: terza vittoria al Giro d'Italia

Pedersen conquista la terza vittoria in cinque tappe al Giro d'Italia, dimostrando la sua forza a Matera.

di ANGELO COSTA
15 maggio 2025
La volata vincente di Mads Pedersen a Matera: il danese ha vinto tre tappe nelle prime cinque del Giro 2025

La volata vincente di Mads Pedersen a Matera: il danese ha vinto tre tappe nelle prime cinque del Giro 2025

Che Giro triste sarebbe senza Mads Pedersen. A differenza di altre firme nobili, almeno lui ci prova in tutte le occasioni che la corsa gli offre: è vero che fin qui il tracciato gliene ha proposte più che ad altri, ma il danese ha il grande merito di non essersi mai tirato indietro. Come negli altri giorni, lo fa anche a Matera, dove firma il terzo centro in cinque tappe, il primo in rosa: conto destinato ad aggiornarsi già oggi a Napoli, proprio dove due anni fa l’ex iridato ha inaugurato la sua serie di successi in questa corsa.

Ad ostacolare i piani di Pedersen ci provano in tanti salendo verso Matera: prima il bimbo Ayuso con la sua truppa, poi Roglic da solo, entrambi con lo stesso risultato. Troppo morbida per chi ha bisogno di ben altre pendenze per far la differenza, l’arrampicata finale si rivela invece giusta per un uomo da classiche come quello in rosa, esemplare nel dosare le energie e a gestire i momenti di difficoltà: quando sente i battiti picchiare in testa, a un paio di chilometri dal traguardo, il danese cala il ritmo e indietreggia, salvo riportarsi davanti al momento dello sprint, dove castiga tutti, come già a Tirana e Valona. Gli dà una bella mano il fido Vacek, oggi fenomenale spalla, domani probabile campione, ma Pedersen ci mette ancora molto del suo: non è certo il Giro a rivelare la taglia di questo corridore che ha pur sempre vinto un mondiale a 23 anni nel 2019, semmai a ribadirla.

"Davanti a questi numeri sono il primo a restare impressionato: in Albania mi sono presentato sapendo di poter indossare subito la maglia rosa, trovarmi qui con tre vittorie in cinque giorni era inimmaginabile", racconta il padrone danese della corsa. Fotografando involontariamente il peso di questa prima edizione del dopo Pogacar: povera nel settore degli uomini jet e pure di chi va forte a cronometro, aspettando le montagne deve sperare nei guizzi degli uomini da classiche. Dei più gettonati, Van Aert continua a vagare smarrito e Pidcock mette la testa fuori solo a Matera: motivo in più per ringraziare Pedersen, che fra i motivi della sua crescita, accanto a nuovi metodi di allenamento, mette una strana bibita, un concentrato di limone e broccoli.

In una giornata ad altissimo coefficiente di passione popolare, con un muro di folla a unire Puglia e Basilicata, c’è anche il primo podio di tappa italiano in questo Giro. Lo conquista Edoardo Zambanini, trentino di 24 anni, con un volatone che lo porta a venti centimetri da Pedersen. Anziché prendersela col destino o trovare scuse, esulta come se avesse vinto: "Sono strafelice, mi sentivo benone e ho dato tutto: sono qui per aiutare Tiberi e Caruso, ma quando mi sono trovato lì ci ho provato e per poco non ci sono riuscito". E’ un timido segnale per un’Italia che piazza nei primi cinque anche il siculo Fiorelli e continua a portare a spasso la maglia degli scalatori con Lorenzo Fortunato.

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