Paura per Oscar Freire: sparisce per un giorno poi il lieto fine
L’ex ciclista spagnolo lascia la sua abitazione senza effetti personali. La Guardia Civil ritrova la sua auto ma lui non c’è. Ore dopo la telefonata che preannuncia il ritorno

Oscar Freire (Ansa)
Roma, 5 febbraio 2025 - L'ultima volta se n'era parlato per le polemiche interne alla Federazione Spagnola alla luce dell'imminente nomina di Alejandro Valverde come nuovo ct: Oscar Freire, a sua volta in precedenza in lizza per quel ruolo di prestigio, torna alla ribalta per una vicenda personale ancora poco chiara.
I dettagli
Tutto si svolge nella giornata di lunedì, quando il tre volte campione iridato, lascia l’abitazione senza effetti personali, come confermato dai primi rilievi effettuati dalla Guardia Civil. Per tutto il giorno Freire non dà notizie di sé ai familiari. Nel pomeriggio viene ritrovata la sua auto. Si teme il peggio poi la telefonata che preannuncia il ritorno a casa. In attesa di saperne di più di quanto accaduto in queste ore di paura, ciò che è noto è che lo spagnolo, ritrovato in buone condizioni, era reduce dalla trasferta per seguire l'AlUla Tour e che, prima e dopo di essa, nulla lasciava presagire quanto sarebbe poi accaduto.
Le dichiarazioni di Cavagna
Intanto, Rémi Cavagna ha da poco esordito con la maglia della Groupama-FDJ e lo ha fatto sognando il pronto riscatto dopo un 2024 da dimenticare, come dichiarato ai microfoni di DirectVélo. "Ormai mi sono lasciato l'anno alle spalle: è stata una brutta esperienza che voglio superare e dimenticare, senza portarmi dietro la negatività. E' per questo motivo che ho cambiato squadra". Inevitabile dunque parlare di cosa non abbia funzionato alla Movistar Team. "Sono finito nel posto sbagliato. Non era proprio come me lo aspettavo. Sono rimasto deluso e per me era impensabile rimanere lì, nonostante avessi un contratto importante firmato. Il direttore sportivo (Eusebio Unzué, ndr) è stato comprensivo e ha accettato la mia richiesta di andare via". Da parte di Cavagna non manca nemmeno l'autocritica. "E' stato un bene anche per loro che io me ne sia andato, perché lì non avevano alcuna utilità e quello che è accaduto è anche responsabilità mia. C'erano tanti problemi di diverso genere: mentale, sportivo, fisico, relazionale e non mi sentivo bene, non trovando neanche il supporto nel quale speravo. Non ero più il corridore che sapevo di essere e non avevo più stimoli. Mi stavo perdendo, ma la cosa buona è che ho imparato lo spagnolo". Ora per il francese c'è il ritorno 'a casa' alla Groupama-FDJ. "In passato ho detto che non mi sarei visto in una squadra transalpina, perché quelle straniere mi sembravano più avanti, ma negli ultimi anni le cose sono cambiate. So che qui posso divertirmi, soprattutto nelle cronometro: con la speranza di tornare al mio livello".
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