Pagelle Giro d’Italia 2023: Bais, fuga da leggenda. I big assenti ingiustificati

Il friulano si regala la prima vittoria da professionista. Evenepoel ad andatura turistica. Da Roglic a Thomas, frazione avvilente

di ANGELO COSTA -
12 maggio 2023

Roma, 12 maggio 2023 – A Campo Imperatore va in scena il trionfo da leggenda di Davide Bais, che con un’azione da sogno conquista la tappa 7 del Giro d’Italia 2023. Di seguito le pagelle di Angelo Costa.

Davide Bais
Davide Bais

10 a DAVIDE BAIS. In una giornata formato famiglia, va all’attacco dopo che a provarci è stato il fratello Mattia. Arriva fino in fondo, regalandosi la prima vittoria da professionista e la maglia degli scalatori. Prodotto della scuola Team Friuli, da dove è uscito anche il talento Milan, conferma una vecchia regola del ciclismo e non solo: ci sono giornate in cui il vero gigante è Davide, non Golia.

9 a KAREL VACEK. Anche lui fratello d’arte (Mathias corre nella Trek, ma non è al Giro), anche lui si inventa la giornata perfetta. Arriva secondo dopo aver provato a sorprendere i compagni di fuga a meno di due chilometri dall’arrivo, confermando che la sua squadra, la Corratec guidata da Fabiana Luperini, sta interpretando il Giro in modo onorevole, dando battaglia tutti i giorni: solo per questo merita rispetto.

9 a SIMONE PETILLI. A vent’anni, dopo due incidenti gravi che ne hanno ostacolato la carriera, si inventa la fuga che può cambiargli la vita, perchè a lungo indossa virtualmente la maglia rosa. Alla fine resta a mani vuote, ma è da applausi perchè ha il merito di mostrare quel coraggio mancato a colleghi più celebri di lui.

6 a HENOK MULUBRHAN. Da campione d’Africa sfida una tappa a lui poco favorevole per caratteristiche tecniche e pure per il clima. E’ bravo a infilarsi nella fuga, purtroppo è anche l’unico a staccarsi: aver messo la testa fuori dalla cesta in una giornata così è comunque un merito e non una colpa.

5 a REMCO EVENEPOEL. Fa lo sprint per il quarto posto sul naso di Roglic, dopo aver scalato il Gran Sasso ad andatura turistica con lo sloveno e il resto della nobiltà del Giro. Si impegna solo per un piazzamento inutile e non deve vantarsene: prima della classifica c’era da onorare il Giro e un campione del mondo avrebbe dovuto ricordarselo.

2 ai FAVORITI DEL GIRO. Da Roglic e Thomas in giù, lavorano tutti per Evenepoel, che ha in tasca il jolly della crono di domenica: un motivo in più per provare a metterlo in difficoltà. Come non detto: chissà che nella famosa ‘terza settimana’ non si rimpianga l’occasione sprecata nella tappa dedicata a Pantani, annunciata come dura e alla fine solo avvilente.

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