Parigi-Nizza 2025, la tappa di oggi a Sheffield. Vince Jorgenson per il secondo anno consecutivo

Lo statunitense si ripete dopo il successo dell'anno scorso: "Dispiace per Vingegaard, ma sono felice che la squadra abbia lavorato per me dopo il suo ritiro"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
16 marzo 2025
Matteo Jorgenson (Ansa)

Matteo Jorgenson (Ansa)

Roma, 16 marzo 2025 - La Parigi-Nizza 2025 si chiude nel segno delle stelle e strisce: Magnus Sheffield si prende l'ultima tappa e Matteo Jorgenson la classifica generale, tra l'altro per il secondo anno di fila.

Le dichiarazioni di Jorgenson

E dire che il corridore della Visma-Lease a Bike ha provato fino all'ultimo a rimontare sul connazionale per aggiungere la cosiddetta ciliegina sulla torta, cioè quella vittoria di tappa cercata in tutta l'edizione ma mai trovata. Sulla Promenade des Anglais si parla comunque effettivamente inglese grazie al corridore della Ineos Grenadiers, che si regala un successo di prestigio dopo anni complicati per tanti problemi fisici e per quella caduta occorsa nel Giro di Svizzera 2023, nella stessa curva che costò la vita allo sfortunatissimo Gino Mader.

Tra rivincite personali e conferme si incastona anche Jorgenson, che pian piano sta provando a scalare le gerarchie in casa Visma-Lease a Bike per diventare qualcosa di più di un 'semplice' corridore da corse a tappa di una settimana: l'ennesimo messaggio è stato mandato alla sua squadra, rimasta strada facendo orfana di Jonas Vingegaard per una caduta che avrebbe potuto avere esiti ben più gravi. Il danese invece se l'è cavata con una contusione alla mano e con tanta paura, due condizioni da valutare in vista del Giro di Catalogna, nel quale potrebbe tornare utile un raggiante e ambizioso Jorgenson. "Oggi speravo di annoiarmi, ma non è stato così per i tanti scatti che ci sono stati. Spero che gli spettatori si siano divertiti come è successo a me. È stata una giornata complicata che ho dovuto gestire da solo. Il fatto che nel percorso ci fossero tutte queste salite è stato un bene, perché questo mi ha permesso di staccare i rivali per la classifica generale. E' stato importante usare la testa: ho pensato alla situazione dei miei avversari e ai compagni di squadra che erano rimasti loro, oltre alle caratteristiche in un percorso del genere. Sono rimasto calmo, perché l'ansia ti toglie energie".

Paradossalmente, Jorgenson oggi temeva più l'aspetto mentale che quello altimetrico. "Di buono c'era che dovevamo scalare il Col d'Eze dal versante con le pendenze più dure: l'ho presa a tutta fin da subito anche perché su una salita del genere stare a ruota non dà grandi vantaggi. Ho staccato tutti e l'ideale sarebbe stato vincere, ma Sheffield oggi era troppo forte". Pur senza ciliegina, la settimana di Jorgenson e della sua Visma-Lease a Bike è stata comunque (quasi) perfetta. "È stata una settimana dura. Delle mie quattro partecipazioni a questa corsa, questa è stata la più difficile, senza un giorno tranquillo. È stato bello vincere, in fondo sono venuto qui per questo nonostante la presenza di Vingegaard. Ho apprezzato il fatto che i miei compagni abbiano lavorato per entrambi, prima di dedicarsi a me dopo il ritiro di Jonas: sono fiero di questo successo".

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