Giro del Delfinato 2025, Pogacar: “Voglio vincere, ma senza mettermi pressione”
Come sempre lo sloveno, al via come Vingegaard nella corsa in programma dall'8 al 15 giugno, non nasconde le proprie ambizioni: "Il risultato che otterrò non è detto che sia lo stesso del Tour de France"

Tadej Pogacar (Ansa)
Roma, 7 giugno 2025 - L'ultima immagine in gara è quella esaltante per la vittoria della Liegi-Bastogne-Liegi 2025: era fine aprile dopo una lunga pausa, tra riposo post primavera delle Classiche e preparazione in altura in Sierra Nevada, Tadej Pogacar è pronto a tornare in gara in occasione del Giro del Delfinato 2025, in programma dall'8 al 15 giugno.
Le dichiarazioni di Pogacar
Per molti la corsa del sud-est della Francia è l'occasione buona per affinare la preparazione in vista del Tour de France 2025: in parte non fa eccezione neanche lo sloveno, che nella conferenza stampa della vigilia dell'inizio della corsa ha confermato la voglia di testarsi contro avversari di rilievo ma, ovviamente, anche quella di provare a vincere. "La preparazione è stata ottima, la stessa del Tour de France. Sono molto emozionato di essere qui. Sono qui per vincere, ma non voglio mettermi pressione: voglio solo godermi la corsa e vedere come va. A prescindere da come andrà, il Giro del Delfinato non è un indicatore di come finirà il Tour de France. Spero che ci saranno delle belle battaglie a cronometro e sulle montagne, ma non sono sotto pressione". Pogacar commenta poi la preparazione svolta nelle ultime settimane e le sensazioni al riguardo. "Quest'anno il piano era più o meno lo stesso del 2023, ma allora mi ero rotto il polso (alla Liegi-Bastogne-Liegi, ndr). Sono arrivato in Sierra Nevada abbastanza presto, facendo buoni allenamenti. Avrei potuto rimanere lì un po’ più a lungo per prepararmi ancora meglio al Tour de France, ma ora mi sento pronto per questo Giro del Delfinato. In questo modo potrò avere un po' di velocità in più nelle gambe e così - continua lo sloveno - potrò anche capire se avrò bisogno di una preparazione supplementare in vista del Tour de France. Forse dopo il Giro del Delfinato mi allenerò in modo più specifico su alcuni aspetti, come la cronometro. Per ora, i valori degli allenamenti sono molto buoni: sono soddisfatto, ma presto scopriremo se tutto ciò corrisponda al vero". Pretattica ma forse anche realtà, perché il Pogacar degli ultimi anni è diverso dal precedente: con tutte le incognite del caso. "Negli ultimi anni ho cambiato allenatore e modo di allenarmi. E' stato un bene, perché sono riuscito a migliorare. Tuttavia, non posso paragonare quest'anno con il 2024 perché all'epoca ero al Giro d'Italia, mentre stavolta ho curato le Classiche". A proposito di Giro d'Italia, lo sloveno commenta quanto fatto dalla sua UAE Team Emirates-XRG e in particolare da Isaac Del Toro, prima di pensare all'imminente sfida personale con Jonas Vingegaard. "Sono successe molte cose: tutti hanno visto cosa è successo e tutti hanno imparato qualcosa. La squadra è stata fenomenale e Isaac è stato una sorpresa. Quanto a Vingegaard, sono molto felice di correre contro di lui dopo la primavera complicata che ha avuto. Sarà un bel test per lui e per me, ma non dimentichiamo altri avversari come ad esempio Remco Evenepoel".
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