Liegi-Bastogne-Liegi 2025, Pogacar: "Bello chiudere così la prima parte di stagione"
Lo sloveno archivia l'avventura nelle Classiche di primavera con il tris alla Doyenne. Evenepoel cerca alibi: "La mancanza di preparazione fisica si sente"

Tadej Pogacar (Ansa)
Liegi (Belgio), 27 aprile 2025 - Alla Liegi-Bastogne-Liegi 2025 c'è tanta Italia nella top 10 - Giulio Ciccone, secondo, Simone Velasco, quarto, e Andrea Bagioli, sesto - ma davanti a tutti c'è sempre la ruota di Tadej Pogacar: per lo sloveno arrivano così il tris alla Doyenne e l'ottavo podio di fila in una Monumento, un record che finora non conosce eguali.
Le dichiarazioni di Pogacar
Per il corridore dell'UAE Team Emirates-XRG si chiude nel migliore dei modi la stagione delle Classiche di primavera: alle porte il ritiro in Sierra Nevada per preparare la seconda frazione dell'annata, che avrà nel Tour de France 2025 il suo fulcro, ma prima un lecito momento per godersi quanto raccolto finora. "E' bellissimo finire così la prima parte di stagione. Sono felice, è stato tutto perfetto". Come al solito, Pogacar non è di molte parole, a dispetto di una maggiore confidenza sulla sua Colnago a tinte iridate: lo sloveno viene poi pungolato sul luogo dell'attacco, quella Cote de la Redoute ancora una volta decisiva. "Non era assolutamente pianificato attaccare lì: ho semplicemente sentito di avere le gambe buone. Non sapevo se continuare o no: sulla cote successiva le ho sentite bene e ho continuato". Il tutto mentre si consumava lo psicodramma della Soudal Quick-Step e in particolare di Remco Evenepoel, il rivale più atteso alla vigilia ma di fatto mai visto nella corsa finora già vinta due volte. "Hanno controllato la corsa insieme a noi fino ad un certo punto, poi sono scomparsi. Mi sono guardato intorno, non ho più visto Evenepoel e ho deciso di partire. Adesso sono felice perché posso staccare un po' e andare a casa".
Le dichiarazioni di Evenepoel e Ciccone
Lo sconfitto di giornata è proprio Evenepoel, che ai microfoni di Sporza non le ha mandate a dire: l'obiettivo è riabilitare se stesso dopo una gara da dimenticare, e soprattutto ricordare un po' a tutti il calvario degli ultimi mesi che, unito al periodo di mancata attività, sembra aver presentato il conto. "Non sono un robot. Tutti hanno avuto un inverno intero per prepararsi, mentre io sono riuscito ad allenarmi a dovere solo per un mese e mezzo. Devo godermi i giorni buoni, accettare quelli cattivi e continuare a lavorare con calma". Alla delusione del belga fa da contraltare la sorpresa positiva di Ciccone, reduce da una buona campagna al Tour of the Alps 2025: buona, ma forse non al punto da sognare un risultato così di prestigio che gli vale il secondo podio in una Monumento dopo il terzo posto raccolto al Giro di Lombardia 2024. "Sono felice: sinceramente per oggi non avevo grandi aspettative". L'abruzzese ha battuto allo sprint un caparbio e sincero Ben Healy, che dopo il traguardo non ha nascosto l'amarezza. "Se ho rimpianti? Sì, ma tanto, cos'altro posso fare?". Per il corridore dell'EF Education-EasyPost resta però la soddisfazione di entrare nella ristrettissima cerchia di irlandesi a podio nelle Monumento.
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