Pogacar racconta la caduta alle Strade Bianche 2025: “Tutta colpa mia”
Lo sloveno, ancora vincitore a Piazza del Campo, spiega quanto accaduto in occasione della clamorosa scivolata: "Andavo troppo forte". Pidcock agrodolce: "Un onore riuscire a seguire Tadej, ma un po' di amarezza c'è"

Pogacar con Pidcock e Wellens sul podio della Strade Bianche 2025 (Alive)
Siena, 8 marzo 2025 - Vincere in ogni salsa, nel vero senso della parola: dopo tante cavalcate chilometriche solitarie all'apparenza senza avversari, Tadej Pogacar alla Strade Bianche 2025 sperimenta prima la presenza alla sua ruota di un coriaceo Tom Pidcock e poi una clamorosa caduta in discesa che sembra metterlo ko. Niente di tutto questo: sul secondo passaggio sul Colle Pinzuto lo sloveno, seppur sanguinante e ferito nel corpo e nell'anima, si sbarazza dell'unico rivale di giornata e va ad apporre il tris a Piazza del Campo, come in precedenza riuscito solo a Fabian Cancellara.
Le dichiarazioni di Pogacar
E dire che ieri, quasi profeticamente, il corridore dell'UAE Team Emirates XRG (che piazza sul podio anche il gregario Tim Wellens) aveva affermato di non poter vincere per sempre: certamente, tutto finisce, ma quel momento è decisamente lontano se il successo è arrivato anche in una giornata non esattamente fortunata. "Questo è stato il mio terzo successo qui. Sono molto contento e lo sarei stato ancora di più senza quella caduta, ma una vittoria è pur sempre una vittoria". Il campione del mondo, con la sua solita schiettezza, prova poi ad analizzare qunato successo in quella curva che è stata fatale anche per Michal Kwiatkowski. "Non so esattamente cosa sia successo in quel momento. Forse stavo andando troppo veloce, conoscendo queste strade a memoria per tutte le volte che le ho percorse. Ho calcolato male la curva nonostante sapessi che in quel tratto l'asfalto è molto scivoloso. Sono cose che succedono, ma lì dovevo andare più piano".
Le dichiarazioni di Pidcock
Dal vincitore al vinto, che di norma in questi casi sarebbe definito il primo degli umani: Pidcock però non ci sta, come aveva fatto chiaramente intendere alla vigilia, ricusando l'idea di correre solo per il secondo posto. Alla fine, ironia del destino, per il britannico secondo posto è stato e forse, alla luce della giornata non brillantissima (e fortunata) di Pogacar, non senza rimpianti. "Ovviamente mi sarebbe piaciuto vincere, ma credo di aver fatto una buona prova, non andando lontano dall'obiettivo. La caduta di Tadej è stata un colpo di sfortuna per lui e mi ha dato qualche opportunità in più, ma quando ha attaccato l'ultima volta mi sono reso conto che era troppo forte per me. Sono felice ma, allo stesso tempo, anche un po' deluso". Pidcock comincia ad analizzare le sensazioni positive. "Nessuno è mai riuscito a seguire Pogacar né quest'anno la scorsa stagione, ad eccezione del Tour de France, quindi sono soddisfatto della mia performance. Alla fine però lui è riuscito ad attaccare e a fare il vuoto e quindi le mie sensazioni sono agrodolci". E dire che l'assist il fato lo aveva dato al corridore del Q36.5 Pro Cycling Team, facendo cadere il favorito numero uno. "Quando è successo ho proseguito nella mia azione e poi, quando è tornato in bici, ho deciso di aspettarlo. E' un avversario, è il campione del mondo, ed è giusto mostrare rispetto".Leggi anche - Parma-Torino 2-2
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