Richard Carapaz trionfa nella tappa del Giro d'Italia a Castelnovo ne’ Monti
Richard Carapaz vince la tappa del Giro d'Italia a Castelnovo ne’ Monti, consolidando la sua rincorsa al titolo.

Isaac Del Toro, 21 anni, mantiene agevolmente la maglia rosa chiudendo secondo
Ricetta per una bella tappa in Appennino: un percorso stuzzicante, una fuga nobile, un nome di prestigio che ci mette la firma. A un paesaggio da favola, il Giro a Castelnovo ne’ Monti aggiunge anche lo spettacolo. Degno il vincitore: Richard Carapaz, campione olimpico, uno di quelli che nell’albo d’oro c’è già finito e non fa mistero di volerci tornare già quest’anno. Degno l’ordine d’arrivo: degli uomini di classifica, lì davanti non manca nessuno. Degna anche la cornice di folla: come battesimo, per il centro reggiano niente male.
Uscito col broncio dalla crono, non certo la specialità della casa, Carapaz non butta via altro tempo: a 9 chilometri dall’arrivo, quando i favoriti spengono la lunga fuga di giornata, l’ecuadoriano trasforma l’ascesa verso la Pietra nel suo personale trampolino. Sul mezzo minuto che guadagna costruisce il suo quarto successo al Giro, ma soprattutto l’inizio della sua rincorsa. "Sapevo di avere ottime gambe. Sono venuto qui per vincere, ci proverò fino all’ultimo", è il suo messaggio ai naviganti.
Occhio a Carapaz, non certo uno qualsiasi: oltre a vincerne le tappe, conosce il podio di tutti i grandi giri e in bacheca ha pure l’oro ai Giochi di Tokyo. A 31 anni, dopo stagioni condizionate da guai, ha puntato tutto sul Giro, vinto sei anni fa quando nessuno lo aspettava: adesso che di crono non ce ne sono più, può dir la sua in montagna, il terreno dove è nato corridore con la prima bici presa in discarica dal padre.
Se Carapaz va a vincere la tappa, il merito è anche di un fenomeno che corre con altre insegne: è l’ex maglia rosa Pedersen, nei panni di gregario di Ciccone, a ricucire lo strappo dei cinque scappati sulle pendenze cattive di San Pellegrino in Alpe a metà tappa, Poels, Bilbao, Quintana, Plapp e il Fortunato a caccia di gpm. Un lavorone tale da meritare l’omaggio dei colleghi, che si aprono in due quando il danese si fa da parte.
Dietro l’illustre vincitore c’è ancora il pupo rosa: Del Toro va a prendersi l’abbuono per toglierlo ai rivali suoi e di Ayuso. Lo fa con una facilità irrisoria, voltandosi due volte indietro per controllare chi tenta la rimonta: più che di strafottenza, è segno di personalità e talento. Segnali di salute arrivano ancora da Tiberi, che chiude un’altra giornata in ufficio, per dirla come gli americani: controllo della tappa e zero rischi. Solo un pizzico di sale dopo l’arrivo, per uno sprint un po’ nervoso: ce l’ha con chi fa le volate pur non avendo interessi, ma lo dice con un garbo tale che non sembra nemmeno polemica. Quanto a Ciccone, chiude sul podio e migliora la classifica, non la statistica: dopo undici tappe, le vittorie italiane sono ancora zero.
Ordine d’arrivo 11ª tappa Viareggio-Castelnovo ne’ Monti: 1) Richard Carapaz (Ecu, Ef) km 186 in 4h 35’20’’(media 40,533), 2) Del Toro (Mex) a 10’’, 3) Ciccone st, 4) Pidcock (Gbr), 5) Bernal (Col), 6) Tiberi, 7) Ayuso (Spa), 12) Roglic (Slo).
Classifica: 1) Isaac Del Toro (Mex, Uae) in 38h 47’01’’, 2) Ayuso (Spa) a 31’’, 3) Tiberi a 1’07’’, 4) S. Yates (Gbr) a 1’09’’, 5) Roglic (Slo) a 1’24’’, 6) Carapaz (Ecu) a 1’56’’, 7) Ciccone a 2’09’’, 8) McNulty (Usa) a 2’16, 9) A. Yates (Gbr) a 2’33’’, 10) Arensman (Ola) st, 11) Bernal (Col) a 2’39’’, 16) Pellizzari a 3’49’’.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su