Simon Yates trionfa al Giro d'Italia: ribaltone al Colle delle Finestre

Simon Yates vince il Giro d'Italia con un colpo di scena al Colle delle Finestre, superando Del Toro e Carapaz.

di ANGELO COSTA
1 giugno 2025
Simon Yates, inglese di 32 anni

Simon Yates, inglese di 32 anni

La storia si ripete: come sette anni fa, il Colle delle Finestre ribalta il Giro. Curiosamente quello che lo vince è lo stesso che l’aveva perso allora: Simon Yates, gemello britannico, che a quasi 33 anni si riprende ciò che si era visto sfuggire. Lo sfila l’ultimo giorno a chi in classifica stava meglio di lui, il pupo rosa Del Toro e l’olimpionico Carapaz, che perdono più tempo a farsi i dispetti che non a organizzare la rincorsa: vale ancora il vecchio detto che fra i due litiganti sia il terzo a godere.

Vecchia regola del ciclismo è sparare al momento giusto il colpo che si ha in canna: dopo un Giro passato nell’ombra a risparmiarsi, Yates esce allo scoperto. Sulla salitona dedicata a Coppi, dove Carapaz prova la febbre a Del Toro fin dalle prime rampe facendogli saltar la squadra, il gemello inglese è l’ultimo a muoversi: quando lo fa, tira dritto. Tanto è regolare lui quanto non lo sono i suoi rivali, che a tratti per marcarsi stretti arrivano persino a far surplace: peggio per loro e meglio per Yates, che accumula vantaggio sullo sterrato e lo rinforza dopo la vetta, quando trova per strada un appoggio di lusso come Van Aert, mandato apposta in avanscoperta come da esemplare strategia.

Giro vinto da Yates o buttato via dagli altri? La verità sta in mezzo: il gemello fin qui invisibile è perfetto nel fare il suo dovere, ma una bella mano gliela dà chi sembrava aver la corsa in mano, trasformandola in commedia. Soprattutto Del Toro, che cade nella trappola di Carapaz prima con i nervi, poi con le gambe. Nemmeno le migliori, a quanto pare, perché il pupo messicano non brilla in salita e ci rimette pure in discesa: vista la fresca età, gli servirà da lezione.

"Stento a crederci, come non credevo di poter fare quel che ho fatto oggi con le mie gambe, a differenza dei miei compagni: quando ho visto il tracciato del Giro, ho capito di voler far qualcosa qui, è un’emozione enorme", dice in lacrime Yates, già vincitore di una Vuelta, in una giornata dove a sorridere sono pure l’australiano Chris Harper, che conquista la tappa dopo un’intera giornata in fuga, il nostro Damiano Caruso, nei primi cinque alla soglia dei 38 anni, e il bimbo Pellizzari che gli arriva in scia, regalandosi un selfie con l’amico Del Toro, bravo a prenderla con filosofia: "Di più non potevo fare: ho vinto una tappa, ho tenuto a lungo la maglia rosa. Un giorno tornerò per vincere".

Così oggi a Roma, sotto lo sguardo del Papa, sfilerà un Giro che la grancassa ufficiale battezzerà bellissimo, come accaduto in altre edizioni dove la mediocrità l’ha fatta da padrone: la lunga attesa prima del ribaltone dell’ultimo giorno è un classico. Evidentemente diverte di più rispetto a quando c’è il campione vero, quello che dà spettacolo anche quando ha già messo in freezer il successo finale: non serve andare troppo indietro per ritrovar quel gusto, da Pogacar è passato appena un anno.

Ordine d’arrivo 20ª tappa Verres-Sestriere: 1) Chris Harper (Aus, Jayco) km 205 in 5h 27’29’’ (media 37,559), 2) Verre a 1’49’’, 3) S. Yates (Gbr) a 1’57’’, 4) Garofoli a 3’52’’, 5) Rochas (Fra) a 3’57’’, 6) Marcellusi a 4’31’’, 9) Del Toro (Mex) a 7’10’’, 10) Pellizzari, 13) Carapaz (Ecu) a 7’14’’.

Classifica: 1) Simon Yates (Gbr, Visma) in 79h 18’42’’, 2) Del Toro (Mex) a 3’56’’, 3) Carapaz (Ecu) a 4’43’’, 4) Gee (Can) a 6’23’’, 5) Caruso a 7’32’’, 6) Pellizzari a 9’28’’, 7) Bernal (Col) a 12’42’’.

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