Giro d'Italia, cosa è successo nella tappa 14: vince Asgreen. Cadono Tiberi e Ciccone. La classifica
Fa festa il danese, mentre Del Toro, Yates e Carapaz guadagnano su tutti gli altri big: perdono Ayuso, Roglic e Bernal, ma il verdetto peggiore dopo una caduta in curva è per i due italiani

Kasper Asgreen (Ansa)
Gorizia, 24 maggio 2025 - La tappa 14 del Giro d'Italia 2025 in teoria dovrebbe fungere da 'semplice' trasferimento prima delle salite, che torneranno protagoniste domani con in particolare l'attesissimo Monte Grappa, con annesso sconfinamento in Slovenia, la nuova Eldorado del ciclismo. Invece proprio nel finale una caduta stravolge la corsa: finiscono sull'asfalto, tra gli altri, Egan Bernal, Mads Pedersen e Giulio Ciccone, con quest'ultimo che riparte dolorante ma ormai fuori dai giochi per la classifica generale. La caduta la avvia Pello Bilbao e, tra le vittime in ottica graduatoria, c'è pure il compagno di squadra Antonio Tiberi, che perde tanto tempo anche rispetto a Damiano Caruso, oggi nuovo capitano della Bahrain Victorious. Restano attardati, ma con un ritardo minore, anche Juan Ayuso, Primoz Roglic ed Egan Bernal, mentre sorridono Simon Yates, Richard Carapaz, Derek Gee e soprattutto Isaac Del Toro, da oggi ancora più leader della graduatoria.
Il messicano finora si è sempre trovato al posto giusto al momento giusto, anche in frazioni come quella odierna in teoria riservate alle ruote veloci o, in alternativa, a un attaccante dalla sparata buona. Proprio come Kasper Asgreen, l'uomo da Classiche, nonché vincitore del Giro delle Fiandre 2021, che azzecca la fuga buona, si sbarazza di Mirco Maestri e Martin Marcellusi sull'ultimo strappo di Saver e va a far parlare ancora danese questa Corsa Rosa diventata invece amarissima per l'Italia, tra l'altro ancora a caccia del successo di tappa. Non arriva il successo parziale, ma da oggi anche le ambizioni di classifica escono terribilmente rivoluzionate: Ciccone è fuori causa, con le condizioni fisiche da verificare per il prosieguo della corsa, mentre Tiberi è ancora in top 10 ma con un margine che comincia a essere importante nei confronti degli altri big e con il rimorso di aver forse sbagliato la collocazione in gruppo al momento dell'incidente incriminato.
La Bahrain Victorious sceglie di non sacrificare Caruso, e fa bene, ma anche in questo caso si parla solo di piazzamenti nella top 10. Poi c'è la Lidl-Trek, la squadra finora mattatrice che cade quasi in blocco in una curva scivolosa: Pedersen si salva, Ciccone pure, ma per entrambi il prosieguo del Giro d'Italia 2025 è da veificare sul piano fisico. Si torna a salire nella tappa 15, la Fiume Veneto-Asiago: 219 km da percorrere, per 3.900 metri di dislivello, con 3 GPM da scalare, tra i quali il ritorno sul Monte Grappa, di prima categoria.
La cronaca della tappa 14
La Corsa Rosa riparte da Treviso-Nova Gorica/Gorizia: 195 km totalmente piatti nella prima parte prima di un finale mosso con 3 GPM di quarta categoria. La caccia alla fuga è istantanea e il primo tentativo è numeroso e comprende nomi grossi come Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike), Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck) e Kasper Asgreen (EF Education-EasyPost): il gruppo reagisce ma quest'ultimo poi riparte in solitaria, ripreso da Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Clément Davy (Groupama-FDJ) e Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), con quest'ultimo che viene presto fermato dall'ammiraglia. Il traguardo volante di Morsano al Tagliamento premia Maestri, mentre quello di Talmassons vede passare per primo Marcellusi: il Red Bull KM di Manzano vede ancora Maestri incamerare 6" di abbuono. Dopo il primo sconfinamento in Slovenia, si sale poi verso Goniace/San Martino (3,5 km con una pendenza media del 4,9%): passa per primo Asgreen, mentre Davy perde contatto.
Poco prima del primo passaggio sulla salita di Saver (700 metri con una pendenza media del 7,7%) una caduta innescata da Pello Bilbao (Bahrain Victorious) coinvolge, tra gli altri, Mads Pedersen, Giulio Ciccone, Mathias Vacek, Daan Hoole (Lidl-Trek) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers): lo scollinamento premia Asgreen. Il gruppo, privo di un Ciccone dolorante e attardato di molti minuti, si frammenta, con diversi big che restano intruppati in altri plotoni: davanti mancano Primoz Roglic (Visma-Lease a Bike), Juan Ayuso (UAE Team Emirates-XRG) e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), con quest'ultimo ancora più attardato rispetto ai rivali, sempre nel primo drappello figurano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates-XRG), Simon Yates (Visma-Lease a Bike), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Derek Gee (Israel-PremierTech). La Visma-Lease a Bike prova ad approfittare della situazione tirando al massimo, per due obiettivi: Van Aert per la vittoria di tappa, con i fuggitivi ancora da riprendere, e Yates per la classifica generale, stravolta da una caduta all'apparenza banale. Il secondo passaggio sullo strappo di Saver vede Asgreen passare per primo allo scollinamento e poi sbarazzarsi di Maestri e Marcellusi sulla successiva discesa. Il danese intraprende una cronometro individuale e va a coronarla con la vittoria di tappa. Alle sue spalle è lotta serrata per stravolgere ulteriormente la classifica generale: sorridono Del Toro, Yates, Carapaz e Gee, perdono ma non vanno alla deriva Ayuso e Roglic, mentre piangono Tiberi e Caruso e, con loro, le ambizioni dell'intera Italia.
Ordine d'arrivo tappa 14 Giro d'Italia 2025
1) Kasper Asgreen (EFE) in 4h04'40"
2) Kaden Groves (ADC) +16"
3) Olav Kooij (TVL) +16"
4) Orluis Aular (MOV) +16"
5) Stefano Oldani (COF) +16"
6) Mirco Maestri (PTV) +16"
7) Derek Gee (IPT) +16"
8) Tom Pidcock (Q36) +16"
9) Richard Carapaz (EFE) +16"
10) Mikkel Frolich Honoré (EFE) +16"
Classifica generale Giro d'Italia 2025
1) Isaac Del Toro (UAD) in 50h37'55"
2) Simon Yates (TVL) +1'20"
3) Juan Ayuso (UAD) +1'26"
4) Richard Carapaz (EFE) +2'07"
5) Primoz Roglic (RBH) +2'23"
6) Derek Gee (IPT) +2'54"
7) Damiano Caruso (TBV) +2'55"
8) Antonio Tiberi (TBV) +3'02"
9) Egan Bernal (IGD) +3'38"
10) Thymen Arensman (IGD) +3'45"
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