Ciclismo, critiche in patria a Van Aert: “Non è più lo stesso di una volta”

L'opinionista ed ex professonista Vandenbroucke non lesina stoccate al corridore della Visma-Lease a Bike: "Non sa più trovare il posizionamento giusto in corsa. Anche Merlier è preoccupato: non lo riconosce più"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
7 marzo 2025
Wout Van Aert

Wout Van Aert

Roma, 7 marzo 2025 - I corridori e le cadute che sono spesso all'ordine del giorno, ma non tutti gli incidenti sono uguali, così come le conseguenze che possono avere nel lungo termine a livello fisico ma anche psicologico: lo sa bene Wout Van Aert, suo malgrado spesso protagonista di capitomboli che, a detta di qualcuno, lo hanno trasformato in un altro ciclista.  

Le critiche a Van Aert

  L'inizio di stagione del belga è stato più complicato del previsto specialmente se si pensa alle buone sensazioni professate quando la priorità era ancora il ciclocross. Il miglior piazzamento raggiunto è stato il secondo posto nella cronometro della Volta ao Algarve, ma la spedizione nel Nord è partita in maniera deludente: 11esimo posto alla Omloop Het Nieuwsblad e addirittura 75esimo posto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne non sono esattamente i migliori biglietti da visita per ripresentarsi davanti al proprio severissimo pubblico.

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Al di là dei risultati, a preoccupare è stato l'atteggiamento mostrato in corsa dal corridore della Visma-Lease a Bike, tra l'altro in parte confermato ai microfoni del dopo gara: mai nel pieno dei giochi e, anzi, quasi volutamente lontano dalla bagarre. Tutto ciò non è sfuggito agli occhi più critici, come quelli di Cameron Vandenbroucke, ex professionista e oggi opinionista per il portale belga RTBF, che si è sbilanciata nel podcast 'On connait nos classiques'. "Il vero problema di Van Aert è il suo posizionamento, che mi preoccupa in particolare in vista del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix. Si tratta di corse nelle quali la piazza occupata in seno al gruppo è fondamentale e credo che Wout abbia perso quella capacità di trovarsi al posto giusto al momento giusto. Questa mia teoria mi è stata confermata da uno come Tim Merlier che lo conosce bene e che, appunto, oggi ha visto un altro corridore: spaventato e, praticamente, non più se stesso". A detta di Vandenbroucke, non tutto però è perduto per Van Aert. "Credo che gli serva riacquistare fiducia e le sue doti di posizionamento, e per fare questo non bastano gli allenamenti ma bisogna correre di più, magari aumentando le gare in programma".

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Bilbao: “È una delle mie corse preferite”

  Se il belga dovrebbe rivedersi in corsa solo a fine mese, Pello Bilbao domani sarà in lizza per un posto al sole alla Strade Bianche. "È una delle mie corse preferite, nonché una bellissima scoperta fatta tre anni fa. All'inizio di questa stagione ho trovato una condizione buona e penso di essere competitivo in una gara che mi si addice molto. Sappiamo che sarà quasi difficile battere Tadej Pogacar, ma ci proverò insieme a Matej Mohoric. Se correremo in maniera intelligente, potremo entrare nei primi dieci e, se saremo ancora più fortunati, potremo puntare addirittura al podio".

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