Ciclismo, Van Den Berg come Colbrelli: costretto al ritiro dopo un problema cardiaco
L'olandese si era sentito male alla Faun-Ardéche Classic 2024 e da allora aveva sperato in un ritorno in sella: "Invece finisce tutto così, con un grande shock e senza alcuna vittoria da professionista"

Lars Van Den Berg (Ansa)
Roma, 13 marzo 2025 - Ci sono delle favole a lieto fine, ma con un asterisco bello grosso a guastare parzialmente l'epilogo: proprio come accaduto a Sonny Colbrelli, Lars Van Den Berg è costretto al ritiro a causa di problemi cardiaci emersi durante una corsa.
Le dichiarazioni di Van Den Berg
Professionista dal 2021, l'olandese ha sempre gareggiato nella Groupama-FDJ e lo ha fatto per la precisione fino alla Faun-Ardèche Classic 2024, durante la quale aveva accusato un malore: gli esami successivi avrebbero diagnosticato un'infiammazione del muscolo cardiaco che avrebbe lasciato un nesso cicatriziale potenzialmente ancora pericolosa, se non letale. Van Den Berg fu costretto innanzitutto a un periodo di riposo forzato e poi a una lunga riabilitazione con vista, si sperava, sul 2025. Purtroppo, i successivi rilievi medici non hanno dato l'esito sperato e così il classe '98 ha deciso di appendere la bici al chiodo, spiegando la sua decisione tramite un lungo post affidato alla propria pagina Instagram. "Il mio peggior incubo è diventato realtà: dopo un anno di recupero e duro lavoro, sono stato costretto a ritirarmi dal ciclismo professionistico. La notizia è arrivata come un enorme shock. Quest'inverno mi sono finalmente sentito come se stessi riscoprendo la mia forma dopo una lunga e impegnativa strada di ritorno. Ma dopo un approfondito monitoraggio, i miei cardiologi hanno stabilito che i rischi sono semplicemente troppo grandi. E proprio così, la mia carriera di ciclista professionista è giunta a una fine brusca e straziante". Una scelta, dunque, figlia solo della consapevolezza di poter mettere e repentaglio la sua vita e quella altrui in caso di caduta in gruppo per un altro malore, ma non priva di rimpianti. "Non riesco ancora a capire bene. Dopo quattro anni nel professionismo, il mio sogno d'infanzia è stato interrotto. A soli 26 anni mi restano ambizioni che non riesco più a inseguire. Nessuna prima vittoria da professionista, nessuna possibilità di cavalcare accanto a mio fratello (Marijn, oggi in forza alla EF Education-EasyPost e di appena un anno più giovane, ndr) nella stessa squadra. Questa consapevolezza fa più male di quanto possa esprimere a parole". Proprio come accaduto a Colbrelli dopo un lungo percorso, il bicchiere non è però soltanto vuoto se si pensa al bene supremo, la vita, messa in salvo. Anzi. "Quando lo shock si placa, arriva anche un senso di gratitudine. Sono grato di essere qui, di essere in salute e di aver combattuto per tornare in forma. Questa è una cosa che mi aggrapperò e lavorerò duramente per mantenerlo, trascorrendo del tempo con le persone che contano di più per me. Col tempo, mi fisserò nuovi obiettivi - e come sempre, riverserò tutte le mie energie per raggiungerli. Non so ancora dove mi porterà questo prossimo capitolo, ma vi terrò aggiornati lungo il percorso. Per ora, voglio solo ringraziarti. A tutti quelli che mi hanno sostenuto in venti anni di ciclismo, e soprattutto a quelli che mi sono stati accanto nei momenti più duri di quest'ultimo anno".
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