Vuelta 2025, il direttore: “Per i nostri 90 anni vorremmo Pogacar e Vingegaard al via”

Javier Guillen sogna in grande per la doppia cifra tonda della corsa spagnola, all'edizione numero 80. E sul ritorno alle Canarie: "Contiamo di farcela prima o poi, ma non sarà facile"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
7 giugno 2025
Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar (Ansa)

Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 7 giugno 2025 - Alla Vuelta 2025 manca ancora tanto, ma per celebrare le 80 edizioni e i 90 anni di vita si sogna già in grande: parola del direttore Javier Guillen.

Le dichiarazioni del direttore della Vuelta

 In realtà, il primo regalo la corsa spagnola, in programma dal 23 agosto al 14 settembre, se l'è fatto con la Grande Partenza dall'Italia e in particolare dal Piemonte: il secondo sarebbe la presenza al via delle stelle più brillanti del firmamento del ciclismo attuale. Se qualche nome come Juan Ayuso e Isaac Del Toro, per scelte dell'UAE Team Emirates-XRG, dovrebbe essere già depennato, insieme alla conferma di Mikel Landa si sogna il doppio colpo grosso, come la presenza al via di Torino di Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard: parola di Guillen, intercettato dai microfoni di EFE, ai quali ha innanzitutto commentato il tracciato. "Abbiamo fatto un percorso molto da Vuelta. A questo aggiungiamo che speriamo di avere una delle migliori startlist della storia. Avere Pogacar e Vingegaard al via sarebbe il miglior regalo per il nostro 90esimo anniversario. Questa Vuelta è stata progettata per essere decisa alla Bola del Mundo: vogliamo 21 tappe e 21 storie, ma noi scriviamo il copione e i corridori devono interpretarlo. E sono contento di come lo stanno interpretando negli ultimi anni". Parole decise quelle di Guillen sul terzo e ultimo Grande Giro dell'anno e su quanto visto nello stesso a livello di spettacolo nelle ultime stagioni. Poi c'è il futuro e il ventilato ritorno alle Canarie forse già a partire dal 2026. "Speriamo che accada prima o poi. Il sogno non è fare una cronoscalata sul Teide, ma portare la Vuelta alle Canarie, e c'è la volontà di tutti. Vorremmo che il Teide facesse parte del percorso, anche se sarebbe sempre una tappa in linea. Il sogno delle Canarie è, al momento, la sfida più bella e quella che più ci piacerebbe intraprendere tra quelle che abbiamo nel nostro prossimo futuro".

Le dichiarazioni di Jakobsen

 Difficoltà logistiche, per ovvi motivi, mentre quelle che sta vivendo Fabio Jakobsen negli ultimi mesi sono fisiche, e la cosa purtroppo non è una novità: dopo la speranza accesa negli ultimi giorni di essere al via addirittura del ben più vicino Tour de France 2025, l'olandese, reduce dalla doppia operazione alle arterie iliache, alza bandiera bianca anche per la successiva Vuelta 2025, come affermato ai microfoni di NOS. La scelta è stata del Team Picnic PostNL, che per lo stesso motivo ha fermato anche l'altro lungodegente John Degenkolb. "E' un peccato: in parte me lo aspettavo ma ci speravo comunque di essere al Tour de France e la scelta fa comunque male anche se è quella più sensata. Sognavo anche la Vuelta, ma mi è stata sconsigliata perché dopo l'intervento ho perso otto settimane di allenamento e forma fisica. Spero di tornare a competere per la vittoria a settembre o a ottobre, mentre ad agosto vorrei comunque raccogliere qualche chilometro di gara".

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