F1 Canada, Antonelli dieci: Avanti così. Leclerc 6, meriterebbe strategie migliori. Hamilton 5: da far benedire
Quasi dominio Mercedes a Montreal, con il solito Verstappen (7) che non molla e recupera punti su Piastri (7). Ferrari da rivedere, e

Il 18enne Andrea Kimi Antonelli sul podio a Montreal
Montreal, 15 giugno 2025 - La Mercedes con George Russell vince il Gp del Canada davanti alla Red Bull di Max Verstappen e dall'altra Mercedes di Kimi Antonelli, al primo podio in carriera in F1, nel suo decimo Gp a 18 anni e 4 mesi. Poi Oscar Piastri su McLaren è quarto, dopo aver battuto Lando Norris che nel tentativo di sorpasso al compagno di squadra tocca il muro finisce la sua gara. Le due Ferrari ancora dietro: Charles Leclerc quinto e Lewis Hamilton sesto. Il monegasco è stato per lunghi tratti in testa alla gara e voleva mettere in atto una strategia con una sola sosta per cercare di sfruttare il vantaggio accumulato, ma il degrado delle gomme ha spinto il team di Maranello a farlo rientrare costringendolo alla doppia sosta, rientrando poi in pista dal primo al sesto posto, prima dell'incidente di Norris. A chiudere la top ten Niko Hulkenberg, Fernando Alonso, Estaban Ocon e Carlos Sainz.
PAGELLE DI LEO TURRINI
10 ANTONELLI. Clamorosa esibizione del diciottenne. Podio meritatissimo, formidabile la partenza, da campione la gestione del resto. Avanti così. E’ nata una stella. E’ il terzo pilota più giovane di sempre a salire sul podio in un Gp di F1. E l’Italia sogna.
10 RUSSELL. E’ il capitano Mercedes. Capitalizza là pole, evita di litigare con Verstappen e vince tutto sommato con relativa facilità. Forse è un driver troppo sottovalutato, visti i risultati.
7 PIASTRI. Stavolta la McLaren non è un missile ma lui a limitare i danni. Nel tumultuoso epilogo fa saltare i nervi al collega di lavoro Norris. Tutto sommato, per lui il bilancio è accettabile.
7 VERSTAPPEN. Si immaginava forse di poter far meglio scattando dalla prima fila, invece deve arrendersi alla Mercedes del detestato Russell. Ma se non altro recupera qualche punto su Piastri.
6 LECLERC. Meritava una soluzione strategica diversa. La Scuderia non lo aiuta e il piazzamento è troppo poco per lui. Obbligarlo ad una sosta in più francamente non ha avuto senso. Emblematico il suo sfogo via radio con gli ingegneri.
6 SAINZ. Continua il difficile percorso di apprendistato in Williams. Da fuori pare evidente una cosa: nel Matador è in crescita costante la nostalgia per la Ferrari. Ma Carlitos ha esperienza e talento per scampare ad una crisi di identità. Va a punti. E non è poco.
5 HAMILTON. Forse ha bisogno di una benedizione. Si scontra con un animale in transito, la sua Rossa subisce un danno e la sua domenica si trasforma in una mesta agonia. Non ci siamo. Sono 12 Gp che non sale sul podio, ha eguagliato il suo record negativo.
5 TSUNODA. La maledizione del secondo sedile Red Bull si è ormai abbattuta anche sul giapponese. Dopo Perez e Lawson, la scomodissima coabitazione con Verstappen sta togliendo energia e morale pure al povero Yuki…
5 VASSEUR. Un altro week end complicato per il capo del reparto corse del Cavallino. Al netto del nervosismo esternato alla vigilia, risulta difficilmente comprensibile la scelta strategica adottata per Leclerc. Urge inversione di tendenza.
0 NORRIS. Ma che gli passa per la testa? L’assalto finale a Piastri e’ assurdo. Raccoglie zero e dopo chiede scusa. La sua rincorsa al titolo si complica dannatamente.
0 STROLL. Al rientro sul circuito di casa, conferma una volta di più la sua inadeguatezza. Va piano (troppo) e riesce anche a rimediare una evitabilissima penalizzazione. Salva il posto solo perché il padre è il proprietario della Aston Martin.
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