Kimi Antonelli: il futuro campione di Formula 1 secondo Riccardo Patrese
Riccardo Patrese elogia Kimi Antonelli, giovane talento della Mercedes, e critica la situazione attuale della Ferrari.

Andrea Kimi Antonelli, 18 anni, terzo a Montreal domenica su Mercedes. Nel tondo, Riccardo Patrese (71), 2° nel Mondiale 1992: ha corso 256 Gp in F1
"Presto Kimi Antonelli vincerà il suo primo Gran Premio. E almeno per me non sarà una sorpresa: questo ragazzo ha tutto per diventare un grande dell’automobilismo…".
Riccardo Patrese è stato l’ultimo pilota italiano di F1 ad avvicinarsi al titolo mondiale: nel 1992 chiuse la stagione da vice campione al volante della Williams. Fu battuto solo dal compagno di squadra, il mitico Nigel Mansell. Oggi fa il papà di Lorenzo, promettente driver della Ferrari nelle competizioni Gran Turismo.
"Ma ripensando al mio passato non ho rimpianti – racconta l’ex driver patavino –. Ho vissuto la mia epoca, mi sono confrontato con giganti come Lauda, Piquet, Villeneuve, Prost, Senna, Alboreto e appunto Mansell. Adesso è giusto che il ragazzo bolognese faccia i conti con la realtà che lo circonda".
Cosa le piace di Antonelli?
"La facilità con la quale governa la pressione, la tensione. Non dobbiamo mai dimenticare che ha soltanto diciotto anni".
E domenica si è preso il primo podio in carriera.
"Appunto! Ho guardato la corsa e ho visto il campione di domani. Al via Kimi ha sorpassato la McLaren di Piastri, che è il leader del mondiale, mica il primo pellegrino che passa per strada. E dopo era pronto ad attaccare Verstappen, pur avendo il duo Papaya alle spalle. Se non è classe questa!".
A chi possiamo paragonarlo?
"A nessuno e si fidi di me che ho visto in pista cose che voi umani eccetera. Antonelli appartiene pienamente al suo tempo, alla sua generazione. Mi veniva da ridere quando dopo le delusioni di Imola, Montecarlo e Barcellona c’era già chi era pronto a bocciarlo. Ma non scherziamo, per favore. Kimi ha già dimostrato quello che doveva dimostrare. Il resto verrà".
Però in Russell, il vincitore di Montreal, non ha un compagno facile, in Mercedes.
"Meglio. Confrontandosi con un collega di lavoro così forte Antonelli migliorerà. Non è mai un problema avere accanto un compagno decisamente competitivo".
Patrese, ma lei pensa che un giorno l’Harry Potter possa persino vincere il mondiale di F1, cosa che a un italiano non riesce dal remoto 1953, allora fu un certo Ciccio Ascari a firmare l’impresa?
"Certo che sì. Il talento non si discute e su una pista difficile come Montreal il ragazzo si è preso un podio meritatissimo. Io ci credo e immagino ci creda tutta la Mercedes, da Toto Wolff in giù".
Vogliamo parlare un attimo della Ferrari?
"Quella di Le Mans mi è piaciuta molto".
Vabbè, ma quella di Montreal…
"Ohi, qui mi lasci dire una cosa".
Prego.
"Trovo imbarazzanti le accuse a Leclerc o a Hamilton. Il problema della Ferrari non sono i piloti. Charles è velocissimo e Lewis non sta sul carrello dei bolliti".
E allora?
"Non c’è la macchina. Manco si sa chi l’abbia progettata. I guai della Ferrari hanno origini antiche, purtroppo".
Prospettive?
"Per il momento è più stimolante fare il tifo per Kimi Antonelli…".
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