Alessia Polieri torna a Imola: "Caserta è stata una seconda casa"

Dopo due anni a Caserta, la nuotatrice Alessia Polieri ritorna a Imola, riflettendo su crescita personale e sportiva.

di LUCA MONDUZZI
4 maggio 2025
Alessia Polieri, 30 anni, al Sette Colli: la nuotatrice imolese ha deciso di rientrare a casa dopo la chiusura della piscina casertana dove si allenava (Italy Photo Press)

Alessia Polieri, 30 anni, al Sette Colli: la nuotatrice imolese ha deciso di rientrare a casa dopo la chiusura della piscina casertana dove si allenava (Italy Photo Press)

"Imola è casa, ma mi sono sentita a casa anche a Caserta". Dopo due anni e mezzo ad allenarsi nella città della Reggia, Alessia Polieri fa ritorno a Imola, nella sua casa natale, lasciando una seconda casa dove ha vissuto un’esperienza di crescita di sport, ma più ancora di vita. La chiusura da oltre un mese della piscina casertana (per la caduta di alcuni punti luce nel corso di una manifestazione) ha velocizzato la scelta della 30enne imolese. "Stavo già valutando di tornare – dice la nuotatrice imolese – e questo ha accelerato la mia decisione. Lo Stadio del Nuoto di Caserta è un bellissimo impianto ma è chiuso da un mese e questo sta creando problematiche alle società sportive locali e agli atleti, molti dei quali vanno a nuotare a Napoli. Quando è stata chiusa io ero già ferma causa influenza e polmonite e ho ripreso ad allenarmi a Imola solo poco prima degli Assoluti che ho dovuto saltare".

Polieri, cosa le lascia questa esperienza? "Andai via per la voglia di conoscere altre realtà, perché il cambiamento porta sempre qualcosa di bello. Agonisticamente parlando a 28 anni è stata una scelta un po’ tardiva ma è stata edificante perché rispetto a Imola, dove posso avere tutto sotto controllo, ho cambiato routine, mi sono messa alla prova, ho vissuto una nuova realtà in una cultura diversa. Mi sono legata tanto a Caserta e per questo ringrazio l’allenatore Andrea Sabino che mi ha accolto a braccia aperte e con cui abbiamo fatto buone cose".

Superare alcuni limiti era un suo obiettivo: com’è andata? "Si riferiva soprattutto a un limite più mentale. Il mio bagaglio di esperienza talvolta mi ha creato difficoltà perché tendevo a fare paragoni con me stessa e invece di darmi sicurezza mi buttava giù, creandomi limiti che non c’erano. È importante lavorare anche sull’approccio mentale, oltre che fisico".

Caserta fuori dalla vasca? "Potrei essere nominata custode della Reggia, visto che ci andavo quasi ogni giorno a fare una passeggiata. Ho trovato persone che posso dire essere veri amici, che mi hanno rallegrato nei periodi in cui gli allenamenti erano più tosti. Imola è ovviamente casa, ma lo è anche Caserta e quando avrò occasione tornerò là".

Che Imolanuoto ha ritrovato? "Avevo lasciato ragazzi e ragazze piccolini che ora sono più maturi, penso soprattutto a Simone Cerasuolo che è cresciuto un sacco. Ci sono poi persone nuove da fuori, segno che Imola è diventato un bel centro dove allenarsi, e ho ritrovato Cesare Casella sempre super attento alle esigenze di tutti".

Sarà tra le veterane del gruppo. "Non so se ho questa vocazione, ma mi fa piacere dare una mano se qualcuno ha bisogno. Io a suo tempo guardavo i più grandi e penso che questo abbia un grande valore. Possiamo insegnare tanto ai giovani di oggi".

Dice "I giovani di oggi". Come se lei fosse anziana... "Beh, i 30 anni ci sono tutti, anche se mi sento ancora la sedicenne che vinse il primo titolo nel 2010. Ma dal punto di vista mentale sento l’affaticamento, oltre a qualche acciacco fisico".

Programmi futuri? "Punto al Sette Colli e in mezzo qualche meeting di passaggio, sperando che la condizione torni al meglio e che mi riprenda a livello fisico".

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