Alex Mingozzi nominato Cavaliere per la diffusione del beach tennis in Brasile
Alex Mingozzi riceve il titolo di Cavaliere per il suo contributo al beach tennis in Brasile, un riconoscimento raro per uno sportivo.

Da destra Mingozzi, la moglie Mariana e il console italiano a Rio
"Sicuramente, mentre da bambino palleggiavo con mio padre e mio fratello sulla spiaggia di Porto Corsini, con una racchetta di compensato, un destino così non lo potevo nemmeno sognare". Il 43enne Alex Mingozzi ha ricevuto il titolo di "Cavaliere della Repubblica Italiana" firmato dal presidente Mattarella e conferito su proposta del Ministero degli Affari Esteri, dedicando un immediato pensiero a papà e mamma che vivono nella lontana Ravenna e al fratello Gionata, portato via nel 2008 da un feroce destino. Il titolo è stato assegnato per il ruolo che Mingozzi ha avuto in Brasile nella diffusione del beach tennis, "inventato" dai ravennati sul finire degli Anni Ottanta e divenuto da tempo uno sport codificato che ha avuto, proprio in Brasile, una diffusione impensabile nel numero di praticanti (2 milioni), nell’allestimento di grandi eventi e nell’impatto sociale e culturale che tale pratica ha avuto sulla popolazione. Mingozzi si è da tempo trasferito a Porto Alegre dove ha famiglia (moglie e due figli) ed è, da un decennio, l’indiscusso ct della locale nazionale, 4 volte campione del mondo. Ha aperto la "strada brasiliana" ad molti altri concittadini beacher (maschi e femmine, giocatori e allenatori) che hanno trasferito laggiù residenza e interessi. La nomina è datata maggio 2024 e ha seguito un iter turbolento, in quanto, proprio in quei giorni, Porto Alegre veniva colpita da un’alluvione che ha paralizzato l’attività della capitale del Rio Grande do Sul per molti mesi. Solo ora il console italiano ha potuto ufficializzare la notizia all’ignaro ed ovviamente emozionatissimo destinatario di un riconoscimento che raramente viene concesso agli sportivi e che mai era finito ad uno specialista del "racchettone".
Il beach tennis "romagnolo" dei primordi è stato capace di imporre le proprie regole a giochi simili praticati sul litorale romano, in alcune isole tropicali e nelle spiagge di New York. In questa forma, nel 2008, è stato accolto all’interno della Federazione Tennis, con eventi internazionali che hanno visto i ravennati primeggiare a lungo. Nei giorni scorsi Alessandro Calbucci, altro campione trasferitosi in Brasile, ha presentato un libro bilingue con le due parti della storia: dai primordi romagnoli (già trattati in una pubblicazione di Uisp e Comune al tempo della candidatura a Capitale della Cultura) all’attuale exploit brasiliano. Un cruccio? "Sì – dice Mingozzi – qui in Brasile tutti vedono in Ravenna il mito di questo gioco, alcuni circoli si chiamano addirittura ‘Ravenna’ mentre da noi c’è poca consapevolezza –. Finora tutte le proposte di mettere un richiamo visibile a questa storia non hanno avuto seguito".
m.o.
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