Amarcord Lube con Mauro Berruto Per due volte allenatore, ora deputato
L’ex coach, torinese, si dedica alla politica ma grazie a lui la parola ’sport’ sarà (forse) presto nella Costituzione: "Sono il primo firmatario"
Per la quarta puntata della rubrica Amarcord, sulla Lube che fu, passiamo agli allenatori. E apriamo con Mauro Berruto, per due volte coach dei biancorossi (2004-2005 e 2010-2011), nonché ct dell’Italia medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2012. All’epoca nel volley era noto come il "filosofo" in quanto laureato in Filosofia e dotato di cultura elevata e idee mai banali.
Adesso dobbiamo chiamarlo "Onorevole", poiché il torinese Berruto è stato eletto nel 2022 ed è Deputato del Pd. Berruto, la sua vita è ormai senza pallavolo? "Sì…considera che dal martedì al giovedì sono a Roma e quando rientro continuo l’attività politica. Sai, il mio collegio riguarda la città metropolitana di Torino, di fatto tutta l’ex provincia con ben 289 comuni".
Su una iniziativa sta per concretizzarsi un passo storico per lo sport…"Infatti. Siamo vicini all’introduzione della parola sport nella Costituzione. Sono primo firmatario di questa proposta di legge per la modifica dell’art.33 che parla di arte e scienza e lo sport li ha entrambi no? Abbiamo già superato tre letture, tra Senato e Camera, sempre all’unanimità". Quali sarebbero le prospettive concrete? "La parola Sport finirà tra l’art.32 che tutela il diritto alla salute e il 34 che tutela il diritto all’istruzione. Potremmo incrementare i rapporti tra scuola e attività sportiva, oppure l’attività motoria potrebbe essere prescritta dal medico di base e quindi diventare detraibile".
In queste settimane Mazzanti e Mancini sono finiti nell’occhio del ciclone…."Io sono stato per 5 anni ct (ed altri 5 con la Finlandia ndc), occorre più rispetto per la maglia azzurra in generale.
Di Mancini ho scritto di vilipendio alla maglia azzurra. Sulla vicenda tra Mazzanti trovo agghiacciante la riduzione al confronto uno contro l’altro con la Egonu. Le dinamiche di spogliatoio sono sempre più ampie rispetto a chi giudica dal buco della serratura".
Il suo ultimo libro si chiama "Capolavori", la Lube dei giovani (Blengini ad inizio carriera fu suo assistente in A2) stava per compierlo…"La Lube dalla sua ha il valore gigantesco del lavoro dei suoi dirigenti. E aggiungo è più facile che accada che un club vinca e poi scompaia, piuttosto che restare oltre 20 anni sempre al top". Accadeva anche quando Macerata chiamò lei alla guida, arrivarono Coppa Cev e Challenge Cup…."Sì con grandi partite in finale". Unico cruccio il mancato tricolore, specie nel 2005 aveva uno squadrone, d’accordo? "Effettivamente c’erano atleti forti e maturi come Milijkovic, Bracci, Bernardi, Corsano. In semifinale eravamo 2-0 contro Treviso bi-campione e purtroppo perdemmo gara4 con un quarto set finito 34-32.
Fu una sorta di finale anticipata, infatti loro vinsero il 3° Scudetto di fila". Al di là delle gare, cosa ricorda di simpatico di quegli anni? "Nella stagione 2004-2005 abitavo proprio sopra il Fontescodella e non ho mai dimenticato una nevicata clamorosa. Andavo al palazzetto a piedi vestito tipo Messner…". Aneddoti e curiosità con i giocatori? "Milijkovic da avversario mi fece perdere la finale degli Europei.
Più comico un episodio che riguardò Martino. Nel 2011 prima di gara4 non era presente negli spogliatoi per il momento del rituale discorso pre-partita.
Lo trovammo nella saletta vicino la biglietteria che guardava la tv. Diciamo che Martino in seguito ha confermato che la pallavolo non era la sua priorità…".
Andrea Scoppa
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