Amore sopra le nuvole. "Io e mio marito insieme a 300 chilometri all’ora: battuto il record europeo»

Alessandra Bertozzi e Davide Coin unici italiani di 69 paracadutisti che hanno eseguito tre figure diverse dopo un lancio da 5200 metri "Ho 58 anni e nessuna voglia di smettere. Gettarsi nel blu è pura adrenalina".

di GABRIELE GALLO -
10 settembre 2023
"Io e mio marito insieme  a 300 chilometri all’ora:  battuto il record europeo"
"Io e mio marito insieme a 300 chilometri all’ora: battuto il record europeo"

di Gabriele Gallo

Libera nel cielo. Col vento gelido a sferzare il volto mentre si domina il mondo dall’alto. Così Alessandra Bertozzi da oltre un quarto di secolo vive il paracadutismo. Una passione che le ha regalato l’amore (in questo ambiente ha trovato l’anima gemella) e l’occasione per praticare i lanci in "grandi formazioni sequenziali", ovvero formati da un minimo di 20 paracadutisti.

Proprio in uno di questi eventi, in Germania, la Bertozzi, insieme ad altri 67 compagni d’avventura, tra cui il marito Davide Coin (unici italiani del gruppo) ha stabilito il nuovo record europeo, con l’esecuzione di tre figure diverse dopo un lancio da 5200 metri.

La Bertozzi, originaria di Sant’Ilario d’Enza, dove ha a lungo vissuto prima di trasferirsi all’estero e tornare da poco in Italia, racconta la recente impresa e la sua passione.

Bertozzi, come si arriva a battere questo record?

"Lavorando coi migliori paracadutisti al mondo, dopo un lungo processo di selezione. Per dire, nel giro di Patrick Passe, tra i principali organizzatori di questi eventi, ci sono entrata una quindicina di anni fa. Siamo circa 200 in tutto il pianeta che, a seconda delle proprie esigenze e allenamento, si alternano per realizzare le formazioni sequenziali".

Normalmente quanti paracadutisti partecipano a queste ultime?

"Il numero minimo è 20, ma il primato del mondo è una formazione di oltre 200 paracadutisti". Nella sintesi come funziona?

"Ci si lancia da diversi aerei e ogni elemento ha una posizione e un ruolo da assumere. I primi costituiscono la base della figura. Quelli che si lanciano dall’ultimo aereo si buttano in picchiata a 300 chilometri all’ora".

Lo ha fatto anche lei?

"Certo, in tanti anni, ho fatto di tutto".

Quando ha indossato un paracadute per la prima volta?

"Venticinque anni fa, a Reggio, con la Body Flight University. E non per caso. Fin da piccola amavo il volo, guardavo gli uccelli e gli aerei, librarmi lassù era il mio sogno. L’ho rimandato per troppo tempo poi, a seguito della morte prematura di mio padre, ho capito che, nella vita, non bisogna attendere troppo per realizzare i proprio sogni. E ho cominciato".

Quanti lanci ha fatto nella sua carriera sportiva?

"Sono 1810 e tutti certificati".

Ed è sempre andato tutto bene?

"No, in tre occasioni il paracadute principale non si è aperto. Sicchè ho dovuto effettuare le manovre di emergenza e aprire il secondo. Fortunatamente tutto si è sempre risolto per il meglio". Non ha mai paura?

"Nei primi lanci ne avevo tanta. Poi, con l’esperienza, e prendendo sempre tutte le precauzioni necessarie, sempre meno. Mantenendo consapevolezza che è uno sport rischioso. Ma, a 58 anni, non ho alcuna intenzione di fermarmi. Prima di paracadutarmi ho fatto, per anni, arrampicata su ghiaccio e roccia. Le cose tranquille proprio non mi piacciono". Molte sue coetanee e coetanei prediligono spesso la vita sedentaria. Lei perché continua a paracadutarsi?

"Perché ogni volta lanciarsi nel blu è un’emozione unica e l’adrenalina scorre a mille. Quando poi si riesce a realizzare una bella formazione, le sensazioni sono indescrivibili".

In tanti anni quali le maggiori soddisfazioni?

"L’aver stabilito assieme ai colleghi 10 primati del mondo. Uno in più di mio marito, perché ne ho ottenuto uno anche con una formazione tutta femminile".

A Reggio da quanto non si lancia?

"Da parecchi anni ma, vede i casi della vita, proprio domani (oggi, ndr) oggi saremo al Campovolo io e mio marito per un lancio di allenamento, per tenerci in esercizio in vista dei prossimi eventi". Che saranno?

"A novembre faremo una grande formazione sequenziale sopra le piramidi di Giza, in Egitto.".

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