Calciobalilla Tutti gli omini di capitan Bertelli
Il finalese, 33 anni, da domani guiderà la Nazionale di biliardino ai Mondiali di Saragozza: "Sogno che diventi uno sport olimpico"

Il finalese, 33 anni, da domani guiderà la Nazionale di biliardino ai Mondiali di Saragozza: "Sogno che diventi uno sport olimpico"
Domani comincia il campionato Mondiale di calciobalilla, che si terrà a Saragozza fino al 29 giugno, e il capitano della selezione azzurra è il finalese Marco Bertelli, 33 anni. Un veterano, nonostante la sua giovane età, essendo azzurro ormai dal 2008. La sua posizione preferita è quella dell’attaccante, ma i campioni sono biruolo, tanto da dover giocare in porta quando le situazioni lo richiedono. Bertelli, nella vita quotidiana, si occupa di consulenza ambito social, digitale e pubblicità, ma con la passione per il biliardino si è creato un personaggio: con la Nazionale italiana ha già collezionato una quarantina di presenze, o trasferte, come le chiamano gli addetti ai lavori. Il suo idolo è il belga Frèdèric Collignon, 50 anni il prossimo 13 dicembre, uno dei giocatori più titolati a livello di campionati nazionali, europei e mondiali.
Bertelli, dove nasce l’amore per il calciobalilla?
"In oratorio a Finale. Da li è partito un po’ il percorso, poi sono passato ai bar dove si tengono tornei e ci sono le squadre specializzate. Il passaggio dai bar ai circuiti nazionali è un passo breve".
C’è stata una svolta?
"Si quando ho comprato il calciobalilla e l’ho piazzato a casa. Quando lo compri ti alleni da solo, provi traiettorie, metti gli avversari in una certa posizione, ti alleni per mettere nel braccio la memoria delle azioni".
Da solo e in coppia. Chi sono i suoi compagni di squadra?
"Innanzitutto il torinese Massimo Caruso, che ho conosciuto nel 2010, e con lui giocherò a Saragozza. Il mio compagno di squadra storico è Giovanni Braconi, che è di Rieti, poi c’è Federico Valsoni di Modena. Durante i tornei, le tappe e la Nazionale si incontrano tante persone".
Torniamo al nome: meglio calciobalilla o biliardino?
"Mi piacciono entrambe le definizioni e non ne ho una preferita rispetto all’altra".
Il biliardino ha una lunga storia. I giovani ci giocano ancora o preferiscono la Playstation?
"La Play è un problema. Ci sono tanti giovani che praticano la nostra disciplina, ma sono figli d’arte, di giocatori del passato oì ancora attivi, quindi la passione è di casa. Per quanto mi riguarda io cerco di fare promozione e comunicazione sui social, per far venire voglia alle giovani leve".
Per arrivare a certi livelli quante volte a settimana bisogna allenarsi?
"Io ho la fortuna di lavorare in smart working, e questo mi permette di fare dei piccoli allenamenti di 5/10 minuti dopo il pranzo, dopo le riunioni o dopo cena. Tanta gente si allena con le sessioni, nei circoli e nei club, non tutti hanno il calciobalilla nella propria dimora".
Ma ci sono gli schemi come nel calcio?
"Soprattutto nelle gare di doppio, si usano delle tecniche per favorire l’attaccante, o tattiche per far si che il portiere rischi meno".
Si studiano gli avversari?
"Attraverso filmati su Youtube, o sui social, si cerca di capire gli errori o vedere le eventuali carenze o i buchi di chi affronterai".
Cosa bisogna aspettarsi dai Campionati del mondo di Saragozza?
"In tutte le categorie abbiamo delle squadre molto preparate, è dura fare pronostici, speriamo di fare in ogni partita qualcosa più degli altri".
Voi siete un’Italia che va i Mondiali. Quella di Gattuso ci arriverà?
"Io spero che possa accadere, ci sono tanti bambini che non hanno mai visto gli azzurri nella massima competizione calcistica".
Come le è nata l’idea di creare e fondare sui social le oagine di calciobalilla24, che tra Youtube, Facebook e Instagram contano oltre 340mila follower?
"È una cosa fatta per me stesso, per avere informazioni dovevo fare ore di chiamate. Ho visto che c’era qualcosa su Youtube e allora ho pensato che si potesse diffondere il calciobalilla sfruttando tutte le piattaforme. Sono andato alle prime gare a girare dei video, il tutto è cresciuto strada facendo tanto da creare un app per la gestione dei tornei, corsi, stiamo cercando di allargarci".
Chi sono i vostri utenti?
"Il 98% sono uomini appassionati, gente romantica che ama questo sport e magari l’ha giocato al bar, in spiaggia o in un circolo. Pochi sanno che è uno sport e calciobalilla24 nasce anche da qui"
Un sogno?
"Spero diventi uno sport olimpico e io di essere ancora in attività come giocatore quel giorno, per cantare a squarciagola l’inno di Mameli come faccio in ogni torneo quando indosso la maglia azzurra".
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