Carlesi, il gol è una favola. E il Prato saluta Tedesco
Il giovane attaccante della juniores ha debuttato e segnato domenica. Lui è al settimo cielo: "Che gioia". E Novelli lo paragona a Elkjaer del Verona.
"Questo ragazzo mi ricorda molto Elkjaer, l’attaccante del Verona. Diamogli tempo e non carichiamolo di responsabilità. E’ giovane, ma ha tanta voglia e tanto amore per la maglia biancazzurra". Investitura non da poco, quella di Raffaele Novelli, allenatore del Prato, per Matteo Carlesi (foto), 17enne all’esordio in prima squadra (classe 2006) e subito a segno, domenica, nella sfida vinta in rimonta dal Prato contro il quotato Lentigione. Per chi non ricordasse chi è Elkjaer, attaccante potente e scattante del Verona negli anni ’80, si sta parlando di uno dei più forti attaccanti danesi della storia recente, capace di vincere uno scudetto da protagonista con gli scaligeri e di arrivare secondo nella classifica del Pallone D’Oro del 1985 dietro a un certo Michel Platini.
Paragone ricercato, ma non da poco, insomma, quello del tecnico biancazzurro che si coccola il suo talento, tutto pratese, dopo averlo osservato in azione nella Juniores e aver deciso di aggregarlo alla prima squadra proprio in questi giorni.
"Non me l’aspettavo. Ho iniziato questa settimana ad allenarmi con la prima squadra e non speravo certo di segnare al debutto. Quando la palla è entrata non ci credevo nemmeno io e infatti non sapevo cosa fare e ho iniziato a correre all’impazzata – commenta invece ancora emozionato Carlesi – . Una gioia incredibile, per me che venivo a vedere le partite del Prato fin da quando ero piccolo (il padre è un grandissimo sostenitore del Prato e ha anche fatto parte di Orgoglio Pratese, il trust dei tifosi che per un breve periodo rilevò la maggioranza del Prato da Paolo Toccafondi, ndr). Era importante vincere questa partita, perché venivamo da un periodo difficile. Quindi sono doppiamente contento. E’ solo l’inizio, testa bassa e lavorare".
Intanto ancora novità in casa biancazzurra. L’attaccante Tedesco ha sciolto l’accordo con la società. La risoluzione consensuale del contratto lascia una casella vuota da riempire in attacco dopo gli addii di Mobilio e Marangon.
L.M.
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