Forlimpopoli, PalaVending conteso: "Non serve soltanto ai Baskérs"

Raffaele Matulli (Rainbow Volley), ribatte al club di basket che chiede l’esclusiva. "Lì anche pallavolo e scuole"

di MATTEO BONDI
1 febbraio 2025
Una vista del PalaVending in occasione di un successo dei Baskérs (Frasca)

Una vista del PalaVending in occasione di un successo dei Baskérs (Frasca)

Il basket forlimpopolese cerca casa e ha chiesto di avere in esclusiva il PalaVending, sia per avere una struttuta tutta sua da adeguare per la (si spera) prossima promozione in serie B, sia per dare un unico luogo a un movimento che conta circa 150 ragazzi e bambini.

A porre qualche vistoso paletto a questa richiesta, che il presidente dei Baskérs Cristopher Gardelli ha inoltrato all’amministrazione comunale, ci pensa l’indomani la pallavolo artusiana, nella fattispecie l’associazione sportiva Rainbow, per voce del proprio presidente Raffaele Matulli, anche lui tramite una missiva inviata alla sindaca Garavini e alla dirigente scolastica del locale Istituto comprensivo. Questo "perché il Vending, così com’è – precisa Matulli – è stato realizzato proprio per dare una palestra alla scuola media, collegata a esso grazie a un tunnel coperto. Ora la struttura in questione viene usata anche dalle classi V della scuola elementare. Circa 450 ragazzi che sarebbero messi fuori dalla porta con l’uso esclusivo da parte dei Baskérs".

Matulli entra poi nel merito della pratica del suo sport, la pallavolo. "Noi abbiamo 14 squadre, di cui due in serie C – sottolinea –, ma soprattutto un movimento di circa 200 ragazzi e bambini. Il palaVending è l’unica struttura di Forlimpopoli che permette l’allenamento contemporaneo di due squadre. Uscire da lì significherebbe dover disporre del doppio degli spazi".

Le considerazioni si allargano anche al calcio a 5, "essendo l’unico campo in paese dove poterlo giocare al coperto". Sempre organizzato dalla Rainbow ci sarebbe, infine, da considerare anche il Campus: il centro estivo che ogni anno vede coinvolti circa 2.000 tra ragazzi e bambini suddivisi tra il PalaVending e il Picci. "Un progetto nato 25 anni, che si realizza in altri quattro Comuni – rimarca Matulli –, per tutta l’estate, rispondendo a un’esigenza vitale delle famiglie".

Per quanto riguarda il discorso prima squadra, il pensiero di Matulli è opposto a quello di Gardelli. "Noi abbiamo quattro prime squadre, di cui due lo scorso anno hanno sfiorato la B – ricorda –, ma essendoci poco spazio abbiamo cercato soluzioni alternative in altri paesi vicini come Meldola e Bertinoro, per non penalizzare in alcun modo il settore giovanile. Per noi gli impianti devono ‘appartenere’ ai bambini e ai ragazzi, dalla mattina quando vanno a scuola al pomeriggio nelle società sportive".

Il presidente della Rainbow prospetta comunque anche una soluzione per cercare di risolvere la questione, cioè che i Baskérs si costruiscano la proprio casa, "studiando un piano con l’amministrazione comunale – conclude Matulli –, com’è stato per la piscina comunale alcuni lustri fa, ma anche più recentemente con il tennis".

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