Gerbino out, Jared Guelfo per sempre: "Due anni che non dimenticherò mai"

Il fuoriclasse viola chiude la carriera dopo aver guidato la squadra al titolo tricolore e a giocare in Usa

di FABIO FERRI -
16 settembre 2023
Gerbino out, Jared Guelfo per sempre: "Due anni che non dimenticherò mai"
Gerbino out, Jared Guelfo per sempre: "Due anni che non dimenticherò mai"

Nella storia dei Guelfi Firenze c’è un prima ed un dopo Jared Gerbino, perché il giocatore newyorchese ha portato i viola del Football Americano sul tetto d’Italia, perché il prodotto della Dartmouth College ha portato i Guelfi sul palcoscenico europeo e poi su quello statunitense. Per due stagioni Gerbino è stato il punto di riferimento, il leader in campo e fuori, di una squadra che anche grazie a lui ha vinto il suo primo Italian Bowl, disputato una finale di campionato negli Stati Uniti e giocato per la prima volta una gara europea. Due annate indimenticabili per i Guelfi e per Gerbino, momenti da custodire nell’album dei ricordi, soprattutto per lo statunitense che dopo le due stagioni sulle sponde dell’Arno ha deciso di ritirarsi.

Come ha maturato la scelta di ritirarti? Scelta difficile?

"Una delle scelte più difficili che ho dovuto fare nella mia vita. Il Football ha significato tutto per me fin da quando ero ragazzino, quindi abbandonare lo sport che amo è stato davvero difficile.

Cosa le mancherà dell’essere un giocatore?

"Mi mancherà di più il cameratismo con i miei compagni di squadra e gli allenatori, oltre alla sensazione che provi quando ti allacci il casco, ti allacci le scarpe e corri in campo davanti a tutti i tifosi".

La sua famiglia è di origini italiane, vivere per due stagioni in Italia ti ha avvicinato alle tue radici?

"Vivere qui mi ha avvicinato molto alle mie radici e è una delle cose di cui sono più grato nella mia vita. Crescendo da italoamericano sono sempre stato orgoglioso di dire che la mia famiglia è italiana. Vedere i bellissimi luoghi di cui è originaria la mia famiglia (Gela in Sicilia e Lucca in Toscana, ndr) mi ha aperto gli occhi e per me è stata davvero un’esperienza spirituale".

Ha aiutato i Guelfi a vincere il primo titolo della loro storia, che ricordi ha di quel giorno a Bologna?

"Il titolo vinto è stata una vera esperienza. Il ricordo principale che ho di quel giorno è l’orgoglio e la gioia pura sui volti di tutti quando ci siamo inginocchiati per vincere ufficialmente la partita e diventare campioni. Si capiva quanto significasse per tutti i Guelfi. Conserverò per sempre quel momento! Vanto e gloria".

Ha giocato per due stagioni con la maglia dei Guelfi Firenze, cosa hanno significato per te questi due anni a Firenze?

"Le mie due stagioni qui sono state tra gli anni più belli della mia vita. Dalla costruzione di rapporti di fratellanza e amicizia, all’esplorazione del nostro bellissimo paese italiano, non c’è una singola cosa che avrei cambiato dell’intera esperienza".

C’è qualcosa della tua esperienza in Italia che non rifaresti?

"Non mi pento di nulla della mia esperienza oltre oceano. Spero di tornare in Italia tra qualche anno e sistemarmi".

Il ricordo più bello fuori dal campo in questi due anni?

"Il mio miglior ricordo fuori dal campo sono tutti gli incontri con i miei compagni di squadra, i drink al ristorante o le feste a Firenze, alcune delle cose che abbiamo fatto avrebbero potuto essere in un film"

Cosa farai adesso, continuerai a vivere il mondo del Football Americano?

"Il mio tempo con il football americano come giocatore è giunto al termine. Ho discusso di coaching o management, ma solo se l’opportunità si presenta. A parte questo, sto cercando di trovare un percorso diverso nella mia vita, tuttavia, sarò sempre attratto dal gioco che amo, quindi chissà dove potrei finire".

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