"Il futuro dell’Italnuoto? Curtis e Pilato". Parola della viareggina Diletta Carli

L’atleta versiliese fu protagonista delle Olimpiadi di Londra nel 2012. "Un’emozione unica che rivivo ancora oggi"

6 agosto 2024
"Il futuro dell’Italnuoto? Curtis e Pilato". Parola della viareggina Diletta Carli

La nuotatrice viareggina Diletta Carli (28 anni)

VIAREGGIO

Il medagliere azzurro può contare su tantissimi allori arrivati dal nuoto e la Versilia non poteva certo esimersi dal portare sul palcoscenico più importante qualche suo rappresentante. Diletta Carli, nuotatrice 28enne di Viareggio (ma nata a Pietrasanta), fu oro giovanile agli Europei di Debrecen nel 2012, sia nel singolo che nella 4x200 stile libero, titolo mondiale nei 200 stile libero a Dubai nel 2023, oltre che detentrice di diversi record italiani giovanili. E l’emozione olimpica l’ha vissuta a Londra 2012.

Diletta cosa sono per lei le Olimpiadi?

"Un sogno coltivato fin da bambina e divenuto realtà".

Il suo ricordo più bello?

"Sicuramente la finale con la staffetta 4x200 a Londra. Una emozione indimenticabile".

Cosa può fare la squadra italiana con il peso anche di esser molto quotata?

"Negli ultimi anni l’Italnuoto è cresciuto tanto. Ci sono interpreti quotati e vincenti in ogni disciplina. Sono molto fiduciosa, spero che le premesse si combinino con le aspettative".

Lei è stata una grande interprete del nuoto femminile. Nuoto femminile che ha perso l’icona Federica Pellegrini, ma anche senza di lei abbiamo comunque un’ottima squadra. Su chi punterebbe?

"Ammiro molto quello che sta facendo Benedetta Pilato. Ad appena 19 anni si è già meritata risultati straordinari e può ancora migliorare. Sono anche molto curiosa di vedere ciò che sarà in grado di fare Sara Curtis".

E in campo maschile?

"Gregorio Paltrinieri può continuare a farci sognare. Provo profonda ammirazione per lui. Non si diventa il nuotatatore italiano più vincente della storia, a livello internazionale, per caso".

Lei è stata in squadra con la Pellegrini. Che rapporti aveva con lei?

"Con ’Fede’ ho sempre avuto un ottimo rapporto, sia come atleta che come amica".

Cosa ha di così magico una Olimpiade rispetto a qualsiasi altro evento, fosse anche iridato?

"Basti dire che ci sono atleti che non partecipano nemmeno ai Mondiali, soprattutto in vasca corta, per puntare tutto sulle Olimpiadi".

Lei è ancora molto giovane. È rimasta in contatto con qualcuno? Frequenta ancora l’ambiente?

"L’ambiente, anche se in parte, lo frequento ancora facendo parte del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato, Fiamme Oro. Con qualcuno sono ancora in contatto. So che questi sono giorni interminabili, giorni in cui si affina la preparazione e si limano i dettagli".

Parliamone di lei. Un inizio folgorante, poi cosa è mancato per il grande salto?

"Ognuno vive la propria storia. Sicuramente avrei potuto fare scelte diverse, ma posso ritenermi soddisfatta di aver fatto parte della nazionale in modo continuativo fino al 2016, con un finale mondiale individuale nel 2015".

Ultima domanda. Dove è nata la passione per il nuoto ed il suo primo ricordo?

"Il nuoto ce l’avevo nel destino. A 2 mesi mamma mi portò a fare corsi di acquaticità neonatale con Boris Ginzburg. Negli anni, poi, vivendo in una città di mare ho continuato a nuotare principalmente d’estate. È stato all’etá di 7 anni, dopo aver provato vari sport, che ho scelto il nuoto. Uno dei miei primi ricordi, invece, è relativo ad un campionato regionale Esordienti B. Ero con tutta la squadra di Viareggio ed il nostro allenatore Gabriele Salini; lui ha sempre saputo come farci divertire facendoci appassionare a questo straordinario sport".

Sergio Iacopetti

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