Il lungo viaggio di Maldini. "Gareggio e giro il mondo sognando le Olimpiadi»

Tiro a segno Federico Nilo ha iniziato nel 2014: "Non mi sono più fermato. Ho i Giochi nel mirino, ma prima la Coppa del Mondo. E un giorno allenerò". .

8 novembre 2023
"Gareggio e giro il mondo sognando le Olimpiadi"
"Gareggio e giro il mondo sognando le Olimpiadi"

di Alessandro Gallo

Il successo a Rio de Janeiro, nell’ultima tappa di Coppa del Mondo, non ha cambiato il modo di affrontare la vita di Federico Nilo Maldini. Bolognese, 22 anni compiuti il 28 marzo, Federico Nilo da quasi tre anni fa parte del gruppo sportivo Carabinieri. Arruolato nel novembre 2020 il mese dopo ha giurato. E adesso continua a inseguire un sogno chiamato Olimpiade.

Federico Nilo, quando ha cominciato?

"Ottobre 2014. Un’amica di mia mamma, Marilena, le segnala che al poligono di via Agucchi ci sono delle giornate nelle quali c’è la possibilità di provare. Sia la carabina sia la pistola".

E lei?

"Ho provato la pistola, non ho più smesso".

Pistola ad aria compressa?

"Sì, sparo sulle distanze di 10, 25 e 50 metri".

I primi successi?

"Terzo posto agli Europei di Wroclaw, in Polonia, nel 2020. Un anno dopo, a Osijek, in Croazia, ho vinto l’oro".

Grazie al tiro a segno ha cominciato a girare il mondo.

"Sono stato in Germania, a Suhl e Monaco, poi in Svizzera e in Francia a Châteauroux, dove ci saranno le gare delle Olimpiadi di Francia. Poi Lima in Perù, Tallinn in Estonia. E ancora Baku, in Azerbaigan e in Sud Corea".

C’è tempo per visitare i posti nei quali gareggia?

"Il tempo è poco. Solo in Brasile, ultimamente, dovendo smaltire il fuso orario, c’è stata la possibilità di visitare il paese".

Ha iniziato con il tiro a segno Bologna e, da tre anni, fa parte dell’Arma.

"Una bella soddisfazione e una grande gratificazione. Magari si sente la pressione, perché difendiamo i colori dell’Arma, ma è una pressione quasi piacevole, perché c’è grande senso di appartenenza. Quando c’è stata la possibilità di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare, speravo che mi toccassero i carabinieri. Sono soddisfatto".

Gli studi?

"Per ora sono interrotti. Magari riprendo più avanti. Mi piacerebbe restare nel mondo dello sport. Mi piace allenare".

Allenare? Ha solo 22 anni. Prima dovrà gareggiare ancora, non trova?

"Intanto sono felice perché anche la mia fidanzata, Carlotta, ha scelto il mio stesso sport. E’ un’atleta di interesse nazionale. Poi il tiro mi piace talmente tanto che trascorrerei le mie giornate al poligono".

Dove si allena?

"Il poligono di via Agucchi resta un punto di riferimento".

Quanti colpi spara?

"Un centinaio al giorno. Mi alleno 4-5 volte la settimana, diciamo che ho una media di 500 colpi alla settimana".

Se le diciamo la parola Olimpiadi?

"Rispondo che è un obiettivo difficile, ma non impossibile. Tocca a me. Almeno fino a un certo punto".

In che senso?

"Intanto applaudiamo Danilo Sollazzo, che è stato molto bravo e ha conquistato il pass per i Giochi. Ma le carte olimpiche non sono individuali, ma vengono assegnate alle nazioni".

E quindi?

"Vorrei comunque provare a conquistarla".

Prossimi appuntamenti?

"Finale di Coppa dal 18 al 26 novembre. Poi, al Cairo, in Egitto, ci sarà la Coppa del Mondo dal 24 gennaio all’1 febbraio".

Come pensa di arrivarci?

"Abito a Borgo Panigale, da quando faccio parte dei carabinieri continuo ad allenarmi in via Agucchi. Le alternative sono rappresentate dai centri di Tivoli e, più raramente, a Roma".

Come vede il suo futuro?

"La figura dell’allenatore mi intriga parecchio perché questo è il mio mondo. Il poligono e gli allenamenti non sono un peso. Vorrei continuare a tirare fino a quando riuscirò a restare su livelli d’eccellenza. Poi, un giorno, cercherò di trasmettere la mia passione ai più giovani".

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