Jiazhuang Vandelli rappresenterà l'Italia alle Blind Chess Olympiad 2025

Il giovane scacchista ipovedente di Formigine parteciperà alle Olimpiadi di scacchi per ciechi in Serbia.

di LORENZO LONGHI
15 giugno 2025
Il giovane scacchista ipovedente di Formigine parteciperà alle Olimpiadi di scacchi per ciechi in Serbia.

Il giovane scacchista ipovedente di Formigine parteciperà alle Olimpiadi di scacchi per ciechi in Serbia.

Jia è un ragazzo che parla poco, di carattere. Qualche mese fa, ai campionati italiani, è arrivato quinto. Così mi ha detto: ’Papà, forse devo andare a fare un torneo internazionale’. Va bene, bravo, gli dico. ’Ah, e mi devono dare la maglia della Nazionale’. Così, tranquillamente". Jia è Jiazhuang Vandelli, 22enne di Formigine, e il torneo internazionale di cui sopra, nelle parole di papà Luca, non è esattamente una competizione da poco: si tratta, infatti, delle Blind Chess Olympiad, le Olimpiadi di scacchi per ciechi e ipovedenti, che si terranno dal 16 al 26 giugno 2025, a Vrnjačka Banja, in Serbia e rappresentano, di fatto, l’evento più atteso del quadriennio per il mondo degli scacchi paralimpici. La maglia della Nazionale, beh, su quella non si sbaglia: divisa azzurra e via, perché Vandelli sarà tra i cinque selezionati dall’Ascid (Associazione Scacchisti Ciechi e Ipovedenti Italiani) per la competizione. Con lui il viterbese Bersan Vrioni, il romagnolo Marco Casadei, il piemontese Giancarlo Badano e il triestino Diego Poli. Niente male.

Classe 2002, nato in Cina e adottato dalla famiglia Vandelli (papà Luca e mamma Alessandra) quando aveva 8 anni, Jia è ipovedente grave e, una manciata di anni fa, ha iniziato a giocare a scacchi, al circolo di Modena e poi anche a quello di Sassuolo. Passione e talento, a quanto pare, perché Jia si è mostrato quasi subito uno scacchista di livello, già dalle prime gare nazionali, circuito nel quale è entrato dopo le prime gare nei circoli della provincia. Il resto è attualità, un’attualità che oggi lo vede partire da Formigine in direzione Belgrado, da scacchista della Nazionale. "Non so nemmeno come gli sia nata di preciso questa passione – spiega Luca –, forse per staccarsi dalla routine quotidiana, ma è scoccata la scintilla, gli piace ed è diventato molto bravo. Noi siamo molto contenti, e sono convinto che sia orgoglioso anche lui, anche se non ama darlo a vedere".

Vandelli è il più giovane dei convocati in Nazionale per la rassegna in programma in Serbia, dove gli azzurri affronteranno i migliori scacchisti paralimpici, sperando in un buon piazzamento, considerando il valore assoluto degli avversari. Gli scacchi paralimpici per ciechi e ipovedenti – che hanno un grande sponsor in Andrea Bocelli, appassionato e giocatore – hanno una lunga storia e si giovano di alcuni accorgimenti, affinché il giocatore non vedente possa esplorarla con le mani, alcune piccole modifiche (le case scure sono rialzate di circa 3-4 millimetri rispetto a quelle chiare, ai pezzi neri è applicato un chiodino sulla sommità che permette di distinguerli dai bianchi, i pezzi vengono posizionati sulla scacchiera o attraverso un piolo che si inserisce nel foro presente al centro di ogni casa, o attraverso magneti) ma è, in tutto e per tutto, il gioco degli scacchi, per quanto un po’ più lungo, a livello di tempi. Ma il gioco quello è e, proprio per questo, richiede attenzione, concentrazione e l’intelligenza e capacità di previsione che, notoriamente, è nel bagaglio di ogni scacchista. Jia, del resto, potrebbe anche gareggiare non in ambito paralimpico. Ancora nelle parole di Luca: "La cosa che mi fa ancora sorridere è come Jia non sembrasse colpito né troppo emozionato, pur sapendo di partecipare a quello che è un appuntamento di questo livello. Ma sono sicuro che adesso, mentre si prepara per partire, l’emozione c’è...".

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